Buona settimana ai lettori, in campo ieri altre squadre per 5 partite, ad iniziare dal primo anticipo all’ora di pranzo tra Inter e Salernitana. I nerazzurri, reduci da un’ottima performance a Barcellona e in chiara ripresa nelle ultime partite, vanno ora alla ricerca di continuità e con il match di oggi ne danno ampia conferma. La squadra di Nicola gioca una buona partita, disposta bene in campo, e cerca di compensare il divario tecnico mettendo pressione all’Inter sul piano del ritmo e sul pressing alto. Ma la ritrovata vena dell’Inter non le consente di andare oltre qualche tentativo, sventato da una difesa nerazzurra che sembra sempre più assestarsi sui livelli di sicurezza mostrati in precedenza. E davanti, ci sono almeno due che sembrano aver tutte le intenzioni di dimenticare i periodi opachi, hanno iniziato a farlo al Camp Nou e insistono oggi, Lautaro Martinez e Barella. I due grandi protagonisti del pareggio contro il Barcellona si ripetono con la Salernitana: l’Inter vince 2-0 a San Siro e trova la seconda vittoria consecutiva in campionato, la terza nelle ultime quattro (ma il pari del Camp Nou sa di trionfo) considerando tutte le competizioni. Inzaghi si affida agli stessi uomini della trasferta catalana, a eccezione di Acerbi per Bastoni. Lautaro si sblocca anche in campionato, trovando un diagonale vincente al 14′ da fuori. Barella non è una punta ma, quando segna, i suoi gol sono spesso da incorniciare e raddoppia al 59′, su grande palla di Calhanoglu, sempre più a suo agio nel ruolo di regista. Tra le due reti, diverse occasioni nerazzurre e qualche pericolo creato dalla Salernitana, entrata benissimo in campo dopo l’intervallo ma spenta dal 2-0 dell’Inter. Inzaghi si porta a quota 18, Nicola resta fermo a 10 punti. E non preoccupano le condizioni di Dimarco, uscito per un problema al 63′: solo crampi per l’esterno nerazzurro.
Si riparte alle 15, Lazio-Udinese è una promessa di buon calcio e difatti, nonostante un primo tempo a reti inviolate e una traversa pizzicata dall’Udinese con Samardzic al 13′, la promessa viene mantenuta a dispetto dello 0-0 finale. Peccato per l’ennesimo infortunio di Immobile, che lascia zoppicante il campo alla mezz’ora, sostituito da Pedro. Problema che, a prima vista, sembrerebbe uno stiramento. L’augurio è che si riprenda in tempo utile anche in prospettiva nazionale. Intanto proseguono i tentativi di scardinare le difese, da una parte e dall’altra, ma le conclusioni non vanno a segno in una ripresa che vede buon ritmo, con in evidenza ancora una volta Deulofeu nell’Udinese. Il francese ex Milan è una spina nel fianco per la Lazio, gioca, inventa, fa assist e tira con pericolosità come al 56′ quando con un gran destro a giro, sfiora il palo di Provedel. Gara vivace fino all’85’, quando nelle due squadre sembra farsi sentire un po’ di stanchezza. Qualche buon intervento sia di Silvestri a chiudere la porta dell’Udinese, che di Provedel per quella della Lazio, che però vacilla ancora quando ancora lui, Deulofeu, si avventa in area all’86’su apertura di Success e, seppure circondato da 3 laziali, riesce a far partire un destro che scheggia la traversa. Finisce quindi senza gol, ma con tanta intensità, una partita che conferma l’ottimo momento di entrambe le squadre.
Grande attesa al Maradona di Napoli dove scende in campo, contro il Bologna, la squadra di Spalletti celebrata come una delle migliori in Europa, in questo avvio di stagione. Primo tempo che non delude le attese, almeno 4 grandi occasioni per gli azzurri ma, un po’ per sfortuna, leggere imprecisioni, e un po’ per la difesa accorta del Bologna, il gol non arriva. Invece arriva a sorpresa quello dei rossoblu, che negli ultimi 10-12 minuti si erano presentati più di una volta pericolosamente nell’area napoletana, con Dominguez che sbuca in area e serve al centro per Aebischer, ma l’attaccante rossoblu manca l’appuntamento con il gol per pochi centimetri in scivolata. Gol quasi nell’aria, inaspettatamente, e fatalmente arriva a raffreddare l’entusiasmo di uno stadio gremito. Esulta Thiago Motta in panchina, quasi incredulo, ed esultano i suoi in campo, ma la gioia è breve. Solo 4 minuti e il Napoli agguanta il pari, un po’ fortunosamente ma non certo immeritatamente, su un rimpallo che favorisce Juan Jesus a 3-4 metri dalla porta. L’ex Roma e Inter non se la fa sfuggire e insacca con Scorupski che, sbilanciato, non riesce ad evitare il gol. In apertura di ripresa Lozano trova il colpo che ribalta la situazione, ma è un’illusione perchè Barrow trova impreparato Meret con un tiro dalla distanza e fa 2-2. Osimhen (entrato all’intervallo) decide la sfida su illuminazione di Kvaratskhelia, fissando il risultato sul 3-2. Nel finale Zielinski viene fermato dalla traversa. Il Napoli continua a correre, ma con l’acceleratore meno a tavoletta.
Lo Spezia di Luca Gotti impatta 2-2 con la Cremonese di Alvini. Pronti-via e Dessers porta clamorosamente in vantaggio i suoi dopo appena 2′, deviando a porta vuota un grande assist di Lochoshvili. Al 19′, Nzola da il via alla fulminea rimonta degli spezzini, silurando Carnesecchi con un destro violentissimo dal limite dell’area. Passano 3′ ed Holm completa il lavoro, ribadendo in rete al termine di una confusa azione sugli sviluppi di un corner. Il primo tempo si esaurisce con una serie di occasioni da ambo le parti, con Carnesecchi decisivo con le sue parate e Caldara provvidenziale con le sue chiusure. Nella ripresa Alvini inserisce Ascacibar a centrocampo. Il cambio porta i suoi frutti perchè gli ospiti dominano in mezzo al campo e trovano il gol del pari al 52′ con un inserimento perfetto di Pickel. Dopo il gol, lo Spezia prova a reagire, imbattendosi però in uno splendido Carnesecchi, a più riprese decisivo anche nella ripresa.
In virtù di questo risultato i liguri salgono a quota 9 punti in classifica, agganciando momentaneamente la Fiorentina in 14a posizione in classifica. Ospiti che restano penultimi con 4 punti in 10 gare.
Ultima partita che vede il Milan impegnato sul campo di Verona, alla ricerca di certezze un po’ offuscate dopo la delusione in Champions. Partenza al galoppo, come prevedibile, degli uomini di Pioli, che all’8′ trovano il vantaggio grazie ad una delle solite incursioni turbo di Leao, che quasi dal fondo trova un tocco di esterno destro che rimbalza sul petto di Veloso e spiazza Montipò, finendo in rete. Sfortunato autogol del Verona, che un paio di minuti più tardi si divora il raddoppio con Giroud, servito al bacio da Brahim Diaz. Il francese sbaglia il bersaglio, spedendo a fil di palo. Ma al 19′, il Verona rifila al Milan il pareggio allo stesso modo, con un autogol: azione alla mano dell’Hellas, la palla arriva all’ex genoano, il cui interno destro viene deviato in maniera netta e decisiva nella porta rossonera dal rossonero Gabbia.
Ripresa che inizia col Verona vicinissimo al vantaggio con un sinistro di Hrustic, e subito dopo Montipò nega a Rebic il vantaggio milanista. I gialloblu crescono e tengono testa al Milan, non solo ma addirittura lo mettono in seria difficoltà con un cross di Veloso che Piccoli incorna benissimo, centrando la traversa a Tatarusanu battuto! Poi la palla arriva al limite a Gunter, che al volo calcia alto di pochissimo, occasione colossale svanita. Il Milan cerca di scuotersi, reagisce ancora con fatica e ci prova con Theo e Origi, ma è solo all’81 che con un lampo improvviso trova il gol vittoria: gran palla di Rebic per l’inserimento di Tonali, che si presenta davanti a Montipò e lo supera con un tocco sinistro quasi di punta.
Verona che lotta orgogliosamente a meriterebbe il pareggio, mischia clamorosa nei pressi della linea di porta, ma il Milan in qualche modo si salva e porta a casa 3 punti decisamente sudati quanto preziosi, per non perdere terreno nei confronti della capolista.
E’ tutto per il calcio della domenica, oggi in serata le due partite per completare il quadro della giornata: Sampdoria-Roma e Lecce-Fiorentina.
Grazie ai lettori, e a domani per i relativi commenti .