E adesso Sala che fa? Si unisce ai cittadini, se intervengono anche in questo caso sciagurato, quelli cioè che stufi di degrado e di sporcizia, puliscono il parchetto dei giochi, la strada che puzza di immondezza, la saracinesca imbrattata del proprio negozio, per rendere presentabili il 28 novembre le carrozze nuove di pacca della Metro 4? Non credo, perché abbiamo un sindaco che vola altissimo, auspica la pulizia dell’aria di montagna, cerca l’inclusione e protegge gli “artisti” nelle loro manifestazioni più improprie, sta a guardare che è meno faticoso di intervenire o prevenire.
Scrive Il Giornale “Due treni, ciascuno di 4 vagoni, coperti di immondizia colorata, dovranno fare la spola dal 26 novembre tra Linate e piazzale Dateo: sai che spettacolo, hanno vinto loro, i vandali venuti dall’Est. Fortuna, leggiamo sempre dai resoconti ammiccanti, che la zona non era ancora “a tensione molto elevata”: fortuna per chi? L’armata degli anarcocialtroni con lo spray lo sapeva benissimo, sono informati e vanno sul sicuro. Difatti lo hanno fatto adesso, mica hanno aspettato l’elettrificazione.” E osserva “Altra cosa incomprensibile è perché glielo lascino fare, perché non li fermino non diciamo a bastonate, che pure sarebbe un sogno, ma intercettandoli per tempo. A Milano c’è un fondo apposito, di circa un milione e mezzo di euro, per coprire ogni anno le porcherie sui muri e sui mezzi: come svuotare il mare col secchiello, e, in ogni caso, chi se ne giova? Perché le associazioni, le denunce per danni, le “task force” non servono, con tutta evidenza, a risolvere e neppure ad arginare il problema ma solo a far correre soldi, sono spese circolari fini a se stesse.” Perché “Da Palazzo Marino nessun commento, giusto un comunicato laconico: “denunceremo”. Denunceranno? E a quale pro? Si direbbe che all’amministrazione dei Sala e dei Majorino non dispiaccia questa sgangherata forma d’arte presunta, molto inclusiva nel teppismo. Denunciare per cosa non si capisce, visto che quando li prendono si limitano a una stretta di mano e nessuno paga mai il benché minimo danno.”