I topi ballano nei cortili, sui marciapiedi, nella tratta M4 da inaugurare. Sono 5 milioni

Milano

I roditori sbucano dai cantieri e invadono marciapiedi e cortili. In tutta la città ce ne sono 5 milioni 

Ballano i topi in Città Studi, in attesa dell’apertura, il prossimo 26 novembre, del primo tratto della M4, seppur con sette anni di ritardo (meglio di niente) e soltanto da Linate a Dateo, con in mezzo le fermate Repetti, Forlanini FS, Argonne, Susa e Dateo). Ora, nel quartiere dell’università e dei parcheggi compianti che costringono gli automobilisti a girare come trottole (con buona pace per gli ambientalisti) per trovare un parcheggio, succede che all’altezza del cantiere ormai agli sgoccioli che divide viale Argonne (Municipio 3), e nelle strade che vi si intersecano, siano arrivati loro: i topi, tanti topi. Li si vede gironzolare furtivi, nei cortili e sui marciapiedi, per la strada e tra i bidoni dell’immondizia, e pure stecchiti ai lati della strada quando si lascia I’auto o si posteggia. Li si vede pure uscire dai buchi scavati nella terra, piccole gallerie spuntate come funghi nell’area verde attrezzata che sovrasta la futura fermata Argonne.

Non sappiamo se il loro arrivo abbia a che fare con lo svelamento del parco giochi, pregno di campi da ping pong, di pallavolo, di pallacanestro per la gioia di residenti e passanti per caso. Fatto sta che la loro presenza impensierisce e non è affatto gradita. «Questo quartiere sta diventando sempre più impresentabile tra sporcizia e tram che ora passano e dopo chissà. E’ un bene che aprano la nuova metro anche se non ci porterà ancora in centro», lamenta un residente che qui vive da sempre, «ma ritrovarsi a camminare tra i topi da queste parti è una novità. Non ce lo aspettavamo. Speriamo si corra ai ripari». «Ho casa in viale Argonne, sono rientrata dalla Spagna e mi sono ritrovato i topi nel cortile.  No, proprio non va bene», ci racconta Margherita, fotografa.

Chiara Pazzaglia, consigliere perla Lega nel Municipio 4, conferma che quella che in questo angolo di Citta Studi sembra una novità, non lo è affatto in altre parti del territorio. «Di recente ho predisposto una derattizzazione in via Cena per la presenza di ratti intorno alle scuole medie ed elementari denunciata da diversi genitori». «Purtroppo», aggiunge, «sono sempre più frequenti». I motivi possono essere i più disparati, ma di certo c’entrano «le lungaggini dei cantieri, che invece di essere aperti e chiusi in tempi ragionevoli si lasciano aperti in eterno. Facile», osserva la Pazzaglia, «che salgano in superfice  e non vorrei che queste colonie trovino terreno fertile nelle aree verdi frequentate dai bambini, come è successo tempo fa in Largo Marinai». Segnalazioni, a dire il vero, negli ultimi due anni sono arrivate da ogni dove, perfino dal salotto di San Babila, pieno centro, interessato anch’esso da un cantiere che sembra infinito. II problema, ovviamente, e soprattutto igienico-sanitario, ma anche pratico, nel senso che questi roditori con il loro rosicchiare possono addirittura rovinare pavimenti, fili e, se entrano in casa, rovinare abiti e riprodursi.

Certo, Milano non è New York, prima al mondo con i suoi quasi 100 milioni di topi. E non è nemmeno Roma, che di ratti ne è arrivata ad ospitarne 10 milioni, attirati soprattutto dalla presenza di spazzatura in ogni dove. Eppure, la capitale economica del Paese fa la sua “bella” figura. Nei suoi nove municipi ne girano circa cinque milioni. Non male per la città che si fa bella per Milano-Cortina. Che fare? Appena se ne vede uno, rivolgersi ad un consigliere di zona che fa scattare la derattizzazione. (fonte Libero)

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