Si potrebbe dire che la politica della somma dei numeri può far vincere ma non è la somma delle idee condivise. Oggi la forte spaccatura della maggioranza sul Meazza sì oppure no è palesemente dimostrativo e il continuo procrastinare di Sala una decisione, aggiunge il grave danno di una perdita di tempo preoccupante. Dopo aver accettato obtorto collo un dibattito pubblico per così dire “guidato”, in sindaco Ghe pensi mi si ritrova con il cerino in mano, una malcelata arrabbiatura e le mani legate dalla sua maggioranza.
“A oggi in Consiglio comunale non si riuscirebbe ad approvare il progetto del nuovo stadio solo con i voti della maggioranza di Palazzo Marino. Oggi infatti otto consiglieri – i Verdi Carlo Monguzzi, Francesca Cucchiara, Tommaso Gorini, i consiglieri del Pd, Simonetta D’Amico, Rosario Pantaleo e Alessandro Giungi, il consigliere della lista civica Beppe Sala Sindaco, Enrico Fredrighini e il consigliere della lista civica Milano in Salute, Marco Fumagalli – hanno tenuto a Palazzo Marino una conferenza stampa per esprimere contrarietà su un eventuale abbattimento dello stadio Meazza e sui progetti per l’area circostante evidenziando che non basterebbero solo i voti dell’attuale maggioranza in Comune.
Con loro anche il consigliere di Fratelli d’Italia, Enrico Marcora, e, come ospite, il referente del Comitato SI Meazza, Luigi Corbani. “Non capiamo perché si debba votare il progetto sullo stadio tra un anno. Si deve votare adesso, finito il dibattito pubblico – è intervenuto a margine Monguzzi -. Avevano tutti una fretta terribile, il Consiglio comunale deve potersi esprimere. Siamo in democrazia”. Sulla possibilità che il progetto venga approvato con i voti favorevoli di una parte di minoranza, il capogruppo dei Verdi ha commentato: “sarebbe terribile, stiamo discutendo di cosa succederà di una parte molto importante di Milano, e non è che si formano le maggioranze su questo. Non siamo discutendo se dare l’Ambrogino al signore dell’edicola, stiamo discutendo del destino di Milano, non ci possono essere maggioranze diverse, la maggioranza è quella che ha eletto Beppe Sala sindaco di Milano”.
“Il Consiglio comunale non è un consiglio di amministrazione – ha sottolineato, invece, Marcora – . Non valgono i voti ma le questioni politiche. Se il sindaco ritiene di avere il beneplacito del Consiglio comunale con i voti della minoranza probabilmente la sua maggioranza avrà dei grossi problemi per il futuro”. “Al momento non abbiamo fatto una riunione di minoranza sullo stadio – ha poi precisato -. La faremo ovviamente prima del voto. Ora ognuno ha le sue posizioni personali. Io ritengo che lo stadio Meazza debba rimanere anche nel caso di una realizzazione di un secondo stadio. Sposo infatti la proposta di Ignazio La Russa”.
E dovrebbe essere una lezione per quel Sala che praticamente ogni giorno suggerisce in modo imperativo il “campo largo” di alleanze per le prossime regionali.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano