Giorgio Goggi, assessore ai Trasporti dal 1998 al 2006 sotto la giunta Albertini, e già Docente del Politecnico è tranchant e esprime l’impressione che negli ultimi anni la mobilità a Milano non sia per niente governata. In una intervista a Il Giornale dichiara «Quello che osservo è che nessuno rispetta le regole: ci sono pedoni, ciclisti e ora anche auto che hanno preso l’abitudine di passare con il rosso. In città vige la totale anarchia».
Osserva il quotidiano: Ci sono anche flussi di mobilità diversa che viaggiano senza regole e contemporaneamente. «A Parigi le bici viaggiano contro mano, ma solo contro mano per essere più visibili per gli automobilisti. Qui da noi le bici viaggiano in ogni senso, per esempio. Nessuno a Milano fa rispettare le regole, perché le bici vanno anche sui marciapiedi. Ma le intenzioni dell’amministrazione sono note: fare guerra alle auto. Il tema però è che milanesi e lombardi in generale usano l’auto per necessità. La dimostrazione: M5 due mesi dopo l’entrata in servizio era congestionata. Stesso discorso per il passante che trasporta 300mila passeggeri al giorno. Quando il mezzo pubblico funziona la gente lo usa, ma in questo caso mancano i parcheggi di interscambio, aspetto che costringe chi abita nell’hinterland a usare l’auto».
Il 5 novembre 2011 Giacomo di 12 anni in bici in via Solari venne sbalzato dalla portiera di un’auto in seconda fila e morì investito dal tram. Il Comune annunciò la lotta alla sosta selvaggia, solo sulla carta… «II Comune oltre a fare guerra alle auto, l’ha fatta anche ai parcheggi: la Moratti cancellò il piano di silos sotterranei della giunta Albertini: noi avevamo previsto di interrare 50mila auto, lei ne revoco la metà. Eppure le grandi città europee come Barcellona, hanno interrato le auto sotta la Rambla e ora hanno un piano parcheggi perfetto».
Altro tema la mancata regolamentazione della mobilità sostenibile, risorsa per i cittadini che così finisce per essere un caos. Un anno fa circa l’allora assessore alla Polizia locale Anna Scavuzzo aveva annunciato il pugno duro contro la sosta selvaggia di monopattini e bici in sharing, prevedendo anche sanzioni per gli operatori. Non se n’e vista traccia. «E’ inutile fare leggi draconiane se poi non c’è nessuno che le faccia rispettare…Vigili per strada non ce ne sono anche per via di un accordo sindacale vecchissimo che prevede che dopa 10 anni di servizio in strada i ghisa vengano mandati in ufficio. Nessun sindaco ha avuto il coraggio di modificare questa clausola. Quindi se anche si assumono vigili non ce ne saranno mai per strada in numero sufficiente. Questa città è abbandonata a se stessa». Perchè «In parte per ideologia per cui il ciclista è considerato migliore di un’ automobilista. C’è un’eticità fasulla alla base. Dall’altro c’è un problema di sciatteria: non si affronta la questione dei vigili, non si multano i comportamenti scorretti, si lascia andare tutto senza governare».
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