A Milano i richiedenti asilo sono costretti a lunghe attese fuori la questura e c’è chi specula su di loro. L’inviata di “Striscia la Notizia” Rajae ci mostra la situazione di via Cagni dove ogni giorno (e ogni notte) centinaia di persone si accampano in attesa di un appuntamento. I tempi di attesa sono così lunghi perché non ci sarebbero abbastanza interpreti e un efficiente sistema di prenotazione. Peccato che poi, fuori dal sistema ufficiale, ne esista uno parallelo e abusivo che garantisce posti in lista dietro un cospicuo pagamento.
Un posto in lista d’attesa costerebbe infatti 300 euro a immigrato. 100 euro in anticipo e i restanti 200 euro quando l’iscrizione alla lista viene di fatto effettuata. Dopodiché, alle persone non resta che accamparsi fuori la questura e attendere il proprio turno. A gestire la lista di appuntamenti dell’ufficio immigrazione sarebbe un gruppo di egiziani già denunciati alla polizia dai richiedenti asilo: “Noi non vogliamo problemi. Vogliamo solo prendere i nostri documenti e andare a lavorare. È la questura a dover gestire gli appuntamenti senza passare da questi egiziani o arabi”.
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