Prevalgono l’azzurro e il giallo, immagini dell’Ucraina, qualche volta angosciose ma più spesso piene di speranza, nei disegni di 20 bambini ucraini che l’Associazione dei giornalisti-volontari The Ukrainian Soul Charity Foundation ha portato in Italia per sensibilizzare il pubblico sull’attuale situazione in Ucraina e che saranno al centro di un laboratorio per i bambini dai 6 agli 11 anni in programma al Mudec il prossimo 19 novembre. In Ucraina, dall’inizio della guerra – spiegano gli organizzatori – oltre 300 scuole sono state distrutte e circa 2000 sono state danneggiate. I continui allarmi aerei, che interrompono le lezioni e costringono gli insegnanti a trasferire i bambini nei rifugi, hanno costretto alla didattica a distanza, ma molti bambini, soprattutto i figli degli sfollati, non possiedono nulla e tantomeno un dispositivo elettronico per connettersi all’insegnamento da remoto. La fondazione benefica fondata da giornalisti di The Ukrainian Soul Charity Foundation, grazie a partnership con altre organizzazioni internazionali, aiuta gli sfollati, distribuendo cibo e occupandosi dell’istruzione dei bambini in età scolare. In Italia, la Ukrainian Soul, in partnership con l’Associazione Lombarda giornalisti, raccoglie tablet e Pc, nuovi o ricondizionati, da distribuire ai bambini che altrimenti resterebbero tagliati fuori dall’istruzione. È in considerazione di questo scenario che 24 ORE Cultura e il Gruppo 24 ORE hanno deciso di sostenere queste iniziative di solidarietà con il laboratorio didattico “Caro amico, ti… disegno”, dove i bambini potranno ammirare i lavori artistici realizzati dai ragazzi ucraini delle scuole primarie e secondarie e potranno loro “scrivere”, attraverso un’opera creativa, una lettera di amicizia. “I bambini che hanno preparato i dipinti mentre gli allarmi aerei li costringevano a diverse interruzioni – dice Andriy Pavlosky, giornalista divenuto volontario e direttore di The Ukrainian Soul – sono stati molto felici di sapere che le loro opere sarebbero state tutte portate all’estero e mostrate ad altri bambini fuori dal loro Paese. E aspettano i disegni dei ragazzini italiani”. (ANSA).
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