Le 188 telecamere di Area B almeno un merito lo hanno: hanno fotografato quante macchine entrano in città. Ora sappiamo che più di 700.000 auto passano ogni giorno sotto le telecamere durante gli orari di accensione, quindi siamo forse intorno alle 900.000 totali. E così i geni che governano la mobilità milanese hanno scoperto 2 piccole grandi verità che da anni sono gli occhi di tutti.
Primo. Milano è una metropoli con un’identità particolare: è piena di gente che si reca ogni giorno a lavorare in città e va a vivere fino a 50 km di distanza. Lo è almeno dagli anni 70 e chi trascura questo dato mette a repentaglio la sua ricchezza, il suo lavoro, le sue imprese.
Secondo e ancor più evidente dato. Tutte le misure introdotte prima da Pisapia e poi da Sala per contrastare l’uso dell’auto, hanno peggiorato la fluidità del traffico ma non hanno fornito alternative valide a chi vive fuori Milano per recarvisi. Ergo tutte le politiche messe in atto da PD e ambientalisti hanno reso solo più strette le vie, più difficile trovare parcheggio, più tassato usare l’auto ma non hanno fornito alcuna alternativa ai pendolari. E così le auto che entrano sono esattamente quanto o più di prima!
Ricordiamo che la bici e i monopattini possono essere una buona alternativa alle auto per alcune categorie di residenti a Milano ma non lo sono per tutto il milione e passa di pendolari che si reca in città. Solo che le ultime 2 amministrazioni cittadine hanno concentrato i loro sforzi solo su piste ciclabili, micromobilità, zone a traffico limitato, divieti vari, dimenticandosi completamente di edificare parcheggi di corrispondenza e di realizzare nuove metropolitane e linee di trasporto pubblico al servizio anche dei paesi circostanti. La M4 sarà forse operativa in 13 anni, la M1 a Monza procede a singhiozzo, per la M1 a Baggio siamo ancora al progetto. Cosa dovrebbero fare per venire a Milano coloro che non hanno la fortuna di vivere lungo una linea delle FS o delle Ferrovie Nord? E quali miglioramenti ha registrato la rete del Trasporto pubblico extraurbano gestito dalla Provincia/ Città metropolitana?
Insomma guardando i dati delle telecamere da loro volute, Maran e Granelli potrebbero certificare il fallimento delle loro politiche gretine di abbandono forzato delle auto. A meno che lo scopo delle loro politiche sia un altro, cioè quello di procedere all’espulsione da Milano di poveri, anziani e lavoratori in favore di chi può permettersi un alto tenore di vita e di rendita immobiliare. In quel caso almeno Area B farà col tempo, grazie alla tagliola delle multe che scattano al cinquantesimo passaggio, il suo sporco lavoro. Altro che inclusione, solidarietà, equità e altre espressioni oramai dimenticate in nome della ideologia ambientalista.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
È una cosa ingiusta noi abbiamo una euro 5 finalmente pagata e non possiamo certo prenderne un’altra mio marito fatica a camminare e comunque deve lavorare .il sindaco si faccia un esame di coscienza
I monopattini sono alternativa negli spostamenti all’interno del quartiere, ma c’è chi li usa per attraversare tutta la città….
Le biciclette: primo bisogna saperle fare andare; secondo sono per quelli/e che riescono a pedalare per chilometri