Venerdì 2 dicembre andrà nuovamente in scena uno sciopero generale proclamato dalle organizzazioni del sindacalismo di base, Cobas, Cub, Sgb, SiCobas, UniCobas, Usb e Usi Cit. A incrociare le braccia, per 24 ore, potranno essere i lavoratori di tutte le aziende, pubbliche e private.
A rischiare i maggiori disagi come sempre il settore dei trasporti. Secondo quanto riporta il sito del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, i lavoratori del comparto aereo potranno scioperare per tutte le 24 ore del 2 dicembre, mentre i ferrovieri potranno fermarsi dalle 21 del 1 dicembre alle 21 del giorno successo.
Per il Trasporto Pubblico Locale si parla sciopero di “24 ore con modalità territoriali” ancora da decidere. A Milano potrebbero quindi non circolare metro, autobus e tram di Atm e i treni regionali di Trenord.
I Cobas in una nota precisano che lo sciopero è proclamato per chiedere “il rinnovo dei contratti e l’aumento dei salari con adeguamento al costo della vita e con recupero dell’inflazione, l’introduzione del salario minimo di 12 euro l’ora, la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, il congelamento dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina”. E ancora: per ottenere “investimenti economici per scuola, sanità pubblica, trasporti, salario garantito per disoccupati e sottoccupati, un piano di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il recupero del patrimonio pubblico in disuso, l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, lo stop alla controriforma della scuola e la cancellazione dell’alternanza scuola-lavoro e degli stage dei centri di formazione professionale, la difesa del diritto di sciopero”. L’agitazione servirà al sindacato anche per ribadire la propria contrarietà alle “privatizzazioni” e al “sistema di appalti e sub appalti”.
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