Mobilità, centrodestra e sindaci hinterland in piazza Scala contro Area B

Milano

Erano circa 250 i partecipanti alla manifestazione contro i nuovi divieti di Area B, convocata dal centrodestra comunale e metropolitano davanti a Palazzo Marino. Hanno partecipato al presidio i capigruppo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia del Comune di Milano e di Città Metropolitana, diversi consiglieri comunali e municipali, l’assessore regionale allo Sviluppo Città metropolitana, Stefano Bolognini, il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto di Stefano, quello di Bresso, Ugo Vecchiarelli, e il vicesindaco di Cormano, Gianluca Magni. Gli amministratori di Città Metropolitana hanno dichiarato che “diverse mozioni su Area B sono state portate in votazione nei vari Consigli comunali”. Presente in piazza anche qualche parlamentare, come il senatore di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, il deputato di Fdi, Fabio Raimondo, la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, e i rappresentanti di diverse associazioni di categoria come Federtraslochi e Federazione Italiana Ristoratori.
“Oggi in piazza stiamo rappresentando migliaia di persone – ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia, Riccardo Truppo –  Sono d’accordo con noi anche diversi sindaci di sinistra. Il sindaco Sala ha in qualche modo unito il fronte territoriale. Il dibattito diventerà ancora più acceso quando la delibera di iniziativa popolare promossa da Fdi contro Area B approderà in Aula”.
“Nonostante la maggioranza in Città Metropolitana abbia approvato una mozione contro Area B, il sindaco Sala ha accettato il tavolo di confronto solo a parole, non è ancora iniziata nessuna discussione e lui continua ad alzare il tiro – ha commentato Samuele Piscina, capogruppo della Lega in Città Metropolitana – . Non lo vorrebbe fare, infatti, solo su Area B ma anche su altre tematiche, come il trasporto pubblico, quando Regione Lombardia cede già a Milano il 25% del bilancio per i trasporti”.
“A Milano negli ultimi dieci anni – ha spiegato Fortunato Valente, vicepresidente di Federlatraslochi – abbiamo dovuto cambiare per ben tre volte le nostre flotte, che sono costituite da camion, furgoni e autogru: costano centinaia di migliaia di euro. Secondo il sindaco Sala devono scadere come uno yogurt. Se noi compriamo un camion oggi ha una durata prevista di massimo sei anni e le nostre aziende non possono più permettersi questo tipo di investimenti con le contingenze di cui siamo tutti a conoscenza”.
“Noi siamo qui per tutelare i lavoratori del settore della ristorazione – ha detto Lucia D’Errico, rappresentante istituzionale della Federazione Italiana Ristorazione – . Abbiamo centinaia di persone che non finiscono in orari consoni per prendere i mezzi pubblici. Se i mezzi pubblici smettono di circolare a mezzanotte e mezza, uno come fa a tornare a casa? Sala non tutela le persone. Le ammazza lavorativamente ed economicamente parlando”.#dab

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