Pioggia di ricorsi da parte delle organizzazioni. Casarini attacca il governo: “Vuole criminalizzarci”
Medici senza frontiere «spara» bordate legali, Luca Casarini pontifica contro il ministro dell’Interno e Sea Watch bacchetta la Commissione europea. Il giorno dopo la presentazione del piano d’azione Ue sull’emergenza migranti, il mondo alla rovescia delle Ong dimostra tutta l’arroganza, impunità e insofferenza a qualsiasi norma o regola che non sia dettata dalla loro interpretazione del diritto del mare e umanitario.
Medici Senza Frontiere (Msf) ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio contro il decreto governativo, che il 5 novembre vietava alla nave Geo Barents di sostare nelle acque territoriali nazionali «oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso ed assistenza» solo per alcuni tra i sopravvissuti indicati dalle «competenti autorità italiane». L’atto firmato dai ministri Matteo Piantedosi, Matteo Salvini e Guido Crosetto, imponeva alla Geo Barents e alla Humanity 1 di rimanere nel porto di Catania solo per il tempo necessario a sbarcare le persone vulnerabili. Msf sostiene che il governo «ha operato una illegittima e discriminatoria selezione tra i sopravvissuti, autorizzando a sbarcare soltanto quelli considerati vulnerabili in violazione della normativa internazionale sul soccorso in mare». I pretoriani non governativi tuonano: «Non staremo in silenzio di fronte agli abusi e alle misure illegittime». Nel frattempo la Francia, patria d’origine di Msf, ha rispedito in Mali i primi due migranti sbarcati da Ocean Viking, che non avevano diritto all’asilo. La nave voleva entrare in un nostro porto per portarli tutti in Italia.
Fausto Biloslavo (Il Giornale)
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