Tra i primi atti di un eventuale Fontana Bis alla guida della Regione Lombardia, il presidente uscente indica la prosecuzione della riforma sanitaria attraverso una maggiore collaborazione con il governo, “un asse più diretto che ci dia garanzie sia in merito di finanziamento sia di ricerca di ampliamento del numero di medici e infermieri”. Sempre con il governo – ha aggiunto Fontana intervistato durante un evento di Direzione nord al Palazzo delle Stelline a Milano- occorre intervenire in zone della Lombardia “che subiscono la concorrenza della Svizzera, con misure di carattere fiscale per evitare che tanti medici, infermieri ma anche tanti imprenditori non superino il confine per svolgere la loro attività imprenditoriale, depauperando il nostro territorio. Queste – ha detto – sono cose che devono essere decise subito”. “Basterebbe che in certe categorie professionali ci fossero defiscalizzazioni – ha aggiunto – la possibilità di mettere qualche euro in più in busta paga, altrimenti vanno di là tutti. Noi formiamo e ci impoveriamo”. “Queste – ha osservato – sono cose che a Roma si percepiscono un po’ poco”. Fontana ha anche sostenuto che occorre occuparsi delle aree interne, “proseguendo quella visione di ampio respiro che abbiamo presentato in questi mesi. Questo è l’argomento più importante – ha detto – interessa tanti territori. Evitare che ci siano zone del nostro territorio zone meno privilegiate delle altre”.
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