Partigiani del mare

Milano RomaPost

Con toni allegri e trionfanti, petto in fuori, il centro sociale Leoncavallo ha annunciato e poi organizzato una cena, con imperdibile dibattito a seguire, per onorare i colleghi naviganti, per l’occasione battezzati Partigiani del mare. Come è noto, e notissimo agli esegeti delle recensioni TripAdvisor, il Leoncavallo è luogo raffinatissimo, illegale, ma pluralistico, con una risposta per ogni tasca e per ogni bocca. Vi si può degustare dalla minestrona finto povera al tartufatissimo piatto per ambienti diversificati ma senza rigidi confini. Ai fan degli eroici partigiani de la mer, era stata assegnata una cena abbastanza frugale, piatto unico e vinarello bianco per la modicissima cifra di 15 euri. Base minima aperta a sapori e a costi ulteriori. I partigiani festeggiati, al canto del o pesce ciao, pesce ciao, pesce ciao ciao ciao, erano quelli della tedesca Sea Watch 3, quello della rasta Rakete, del veliero Alex dell’italiana Mediterranea Saving Humanse dell’Alan Kurdi della tedesca Sea Eye. Finendo a cantare tutti E pecché? Pecché…ndrínghetendrá, ‘mmiez’ô mare na Ong ce sta… tutti salgono cà…. pecché…ndrínghete, ndrínghete, ndrá!

La prima ong tedesca dal 2014 ha all’attivo, con navi, telesistemi ed aerei, qualche migliaio di immigrati trasportati nel Mediterraneo. Seguendo il calendario delle versioni di iphon, fa l’upgrade di navi; ora è uscita la Sea watch 5, ma alla cena c’erano quelli della 3. L’Alex è uno yacht a vela con bandiera tricolore che avrebbe dovuto solo accompagnare natanti più grossi invece naviga sempre con il triplo dell’equipaggio possibile. È stata messa in mare, dall’associazione bolognese Mediterranea con la tedesca Sea-Watch e la spagnola Proactiva Open Arms, con la Mare Jonio per reagire alla politica italiana dei porti chiusi del 2018. La nave Alan Kurdi omaggia con il nome il bimbo curdo siriano la cui immagine del corpo annegato senza vita su una spiaggia nel 2015 divenne il simbolo della fuga dalla guerra civile siriana. E’ un ricordo glorioso ma sbiadito: nessuno ricorda i come e i perché di quella guerra, stranamente la Turchia, che odia i curdi, ha sostenuto la famiglia Kurdi che in realtà si chiamava Shanu, il padre di Alan, secondo altri naufraghi, era il capo scafista, sempre il padre, senza soldi per raggiungere il Canada, poi li ha trovati per fondare l’Ong milionaria che ha acquistato la nave tecnologica già della Germania comunista per rimodernarla.

Tutte e tre i natanti mostrano le medaglie al valore della disubbidienza. Hanno forzato acque territoriali e porti, si sono fatti sparare addosso dalla guardia costiera libica, hanno replicato a perquisizioni e sequestri dei mezzi navali con contro denunce e contro processi, hanno traghettato, contro le regole Sar e ministeriali, migliaia di immigrati dal Golfo della Sirte fino a Lampedusa, Catania, Taranto, la Calabria. Ad ogni iniziativa istituzionale nazionale ed europea hanno reagito con propri manifesti, con sciorinare propri decaloghi, con dettare imperiosamente la propria norma migliore, auspicabile per tutti. Nel 2010 arrivarono dal mare soltanto 4.406 immigrati, ma nel 2016 il massimo in quindici anni, furono addirittura 181.436. Secondo le Ong, l’invasione degli immigrati marittimi che è stata dal 2008 ad oggi di 1.024.878, avrebbe potuto toccare i tre milioni. Trovando ampio sostegno nella società civile, nei partiti e nelle istituzioni di segno progressista (l’Arci è membro della Mediterranea), hanno orgogliosamente proclamato ed attuato, alla luce della sole, il loro diritto ad un comportamento illegale ed eversivo, proprio come faceva il terrorismo rosso, proprio come fanno quotidianamente migliaia di centri sociali. Solo che i centri sociali la loro eversione la fanno nelle piccole cose, la ristorazione, l’alloggio, la discoteca, il rave, il piccolo spaccio. Invece dietro i Partigiani del mare, ci sono gran soldi.

Al Leoncavallo non c’era la Ocean Viking che dopo essere stata costretta a ritirarsi dall’Italia nella francese Tolone, ha l’umore sotto i tacchi come il nero Soumahoro. Nave cargo del Norwegian International ShipRegistry, con 2075 tonnellate di materiale, lunga 69,3 metri e larga 15,5 metri, veloce fino ai 14 nodicon motori 4 high speed, la nave colosso è affittata da Sos Mediterranee e Msf dalla Hoyland Offshore per 14mila euro al giorno che comprendono noleggio, carburante, logistica, attrezzature e 31 persone di equipaggio (il team di ricerca e salvataggio, quello sanitario, quello umanitario organizzativo). In Polonia la Viking è stata munificamente modificata con un proprio ospedale di bordo galleggiante, attrezzatura per il soccorso, strutture per ospitare oltre 300 immigrati, una imbarcazione di salvataggio rapido lanciabile, due gommoni di salvataggio rapido varate tutte da gru, un immenso ponte posteriore dove i container sono stati adattati a ripari separati per uomini e donne con bambini. Una fortezza galleggiante dove lo spazio di stoccaggio è pensato per fronteggiare lunghi periodi in mare e frantumare i divieti di ingresso in acque italiane.

-Qui non scatta mai la cassa integrazione. 140 milioni di persone occupate da 50mila Ong, finanziamenti per 17 miliardi nel mercato degli aiuti allo sviluppo di 400 miliardi, 5 miliardi di pubblicità, stipendi sicuri da $11 miliardi. Da Save e eed the children a Feed the Poor, Medici senza Frontiere, Oxfam International, Care International, Plan, Campassion, BRAC, Medicins du Monde, Academy for Educational, nessuna con un bilancio inferiore al mezzo miliardo. Un soccorritore in mare (operatore umanitario) parte dal contratto da 1.700 €, livello base, più la diaria, i rimborsi delle spese di alloggio e di trasferta, assicurazioni e contribuzioni. Lo stipendio raddoppia in caso di iscrizione ad albo professionale. Il bello arriva con il benefit per operazione SAR, un premio fisso da €800 per il comandante a 200 per il mozzo, oltre a 50 a barcone pieno di migranti. Nei momenti di massimo flusso, cinque barconi di emigranti dalla Libia, il bonus si traduce in un premio giornaliero tra i €3500 ed 1000. Si capisce allora la gioia dei partigiani golosi del mare ndrínghetendrá, ‘mmiez’ô mare na Ong ce sta.. tutti salgono cà… pecché…ndrínghete, ndrínghete, ndrá!

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