Majorino presenta la sua candidatura e ribadisce “Moratti scarsa credibilità”

Lombardia

Majorino ha presentato la sua candidatura a Governatore della Lombardia, con piglio deciso, si direbbe d’assalto, proponendo un cambiamento radicale che, a suo dire, è super necessario nella regione. Nulla di nuovo, dopo le critiche, le piazzate, le pregiudiziali degli ultimi anni gridate ed enfatizzate senza misura, ma appare chiaro quanto Madame Moratti venga considerata un fastidioso grillo parlante, senza autorevolezza e credibilità.

“Moratti e Fontana e le loro liti sono il passato”, fatto di “28 anni di governo di destra, rappresentati oggi dalla palese inadeguatezza” del presidente uscente. La coalizione di centrosinistra, “che può arricchirsi ancora di più per diventare ancora più determinata”, si candida allora “per dire che vogliamo portare il cambiamento”.

Una svolta che Majorino non ha paura di definire “radicale”, al di là dei “dibattiti surreali sul tasso di riformismo o estremismo dei candidati”. A partire dalla sanità, dove “la situazione è diventata allarmante”, a causa di “una privatizzazione senza governo che ha alla fine nei fatti impoverito l’offerta pubblica e debilitato la medicina territoriale”. La politica di Fontana, “ma pure di Letizia Moratti, che è corresponsabile politica di una situazione che non ha mai criticato da Sindaco e che ha assecondato con la sua pessima e recente riforma da assessore”.

Per poi chiarire in modo netto “Moratti mi pare una persona dalla scarsa credibilità. Ha partecipato alla ‘malasanità’ in Regione Lombardia. Ha votato a favore di tutti i provvedimenti della giunta Fontana. Si è dimenticata della giunta Fontana quando Salvini e Meloni per liti tra loro hanno deciso che non fosse lei la candidata presidente. È stata assessore alla sanità, non è che si occupava d’altro”. Così Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra alle regionali lombarde 2023, a margine dell’apertura della sua campagna elettorale al Teatro Elfo Puccini. In merito alle affermazioni di Letizia Moratti sul fatto che la campagna vaccinale in Lombardia sia opera sua, Majorino ha detto: “Lo dice lei questo”. “Però sinceramente non vorrei occuparmi io per i prossimi mesi della traiettoria politica di Moratti – ha precisato – . Io vado avanti con grande determinazione. E per scelte diverse c’è bisogno di persone diverse. Fontana e Moratti non sono persone diverse essendo quelli che hanno gestito tutto”. La Moratti viene senza se e senza ma, tagliata fuori da un’eventuale convergenza con le idee della sinistra, quasi a chiedere “Ma che vuole?”

Sala applaude. Nell’ottica di un dialogo con il M5S il sindaco Giuseppe Sala si dice “pronto” a fare una telefonata a Giuseppe Conte per parlargli di Pierfrancesco Majorino, candidato del PD alla presidenza della Regione che il leader pentastellato ha detto di non conoscere personalmente.
“Potrei farlo volentieri, onestamente adesso è parecchio tempo che non ci sentiamo però credo che se dovessi chiamarlo e probabilmente lo chiamerò, lo chiamerei per dirgli non tanto e solo chi è Majorino, ma più che altro quali idee, quali sono i punti che vogliamo siano comuni, perché se non ci sono punti comuni è inutile che ci inventiamo alleanze, ma se ci sono siamo obbligati a farle”, ha detto il sindaco a margine del lancio della campagna elettorale di Majorino

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