I prodotti legati alle festività di fine anno subiscono fortissimi rincari. Per i panettoni industriali impennata del 59%, invece per gli alberi di circa 40%
L’aumento diffuso dei prezzi coinvolgerà anche i prodotti legati alle festività di fine, che subiranno fortissimi rincari che avranno un impatto non indifferente sui consumatori italiani. Sarà un Natale più costoso del solito, complici le impennate che si registreranno ad esempio su panettoni e pandori e per gli alberi. A lanciare l’allarme è il Codacons, che ha messo a confronto i listini delle principali catene commerciali in vigore a dicembre 2021 con quelli attuali.
Gli aumenti su panettoni e pandori
Il fronte su cui si verificherà la prima vera brutta sorpresa interessa panettoni e pandori. Il Coordinamento delle associazioni spiega che per quelli industriali si assiste ad aumenti in media del +37%, con punte del +59% per alcune marche. Il Codacons, considerando che in base agli ultimi dati disponibili il mercato italiano di panettoni e pandori vale circa 700 milioni di euro annui per quasi 100mila tonnellate di dolci natalizi prodotti dai grandi soggetti industriali, stima che “a parità di consumi i rincari di questi due prodotti potrebbero costare complessivamente 260 milioni di euro“.
Il caro-albero
Non solo: si farà sentire pure il caro-albero di Natale, con i prezzi che sono aumentati di circa il 40%. Il Codacons ha messo a confronto i prezzi del 2021 di alcuni alberi sintetici venduti dalle principali catene commerciali: è venuto alla luce che “quegli stessi prodotti sono oggi in commercio presso i medesimi punti vendita con aumenti attorno al +40%“. Il che riguarda anche le luci e la catene luminose, con incrementi medi del 25%. Per le classiche palline e le decorazioni per l’albero i prezzi salgono in media del 20%.
Prezzi alle stelle per Natale
In base ai dati riportati appare evidente che il Natale di quest’anno sarà all’insegna dei rincari: decorare l’albero e addobbare le proprie abitazioni avrà un aumento dei costi lampante ai danni degli italiani. Il caro-energia e la guerra in corso tra Ucraina e Russia hanno indubbiamente influenzato la situazione, ma non rappresentano le uniche cause di tali aumenti. “Sui prezzi al dettaglio di alcuni prodotti pesano in modo evidente le speculazioni“, ha spiegato il presidente Carlo Rienzi.
Infine viene fatto notare che nell’ambito dei beni non alimentari non tutti i beni natalizi sono di nuova produzione: “I grandi esercizi rimettono infatti in commercio alberi e decorazioni natalizie degli scorsi anni, beni acquistati in grandi stock che non risentono dei maggiori costi di produzione e i cui prezzi non sono in alcun modo influenzati dalla crisi energetica“.
Il presidente Carlo Rienzi ha concluso il proprio intervento ponendo l’accento sul fatto che la Guardia di Finanza dovrebbe assolutamente intervenire in merito “con indagini su tutto il territorio“: viene considerata un’azione imprescindibile al fine di “verificare le cause di tali abnormi rincari e sanzionare gli operatori scorretti“.
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