Nella galleria milanese PAePA fino al 20 gennaio è allestita la mostra personale di Marino Ficola a cura di Giorgio Bonomi, una reinterpretazione in chiave contemporanea della tradizionale ceramica umbra.Attraverso un progetto espositivo originale, l’artista presenta in anteprima una serie di lavori concepiti e realizzati durante il lock-down attraverso una sapiente manipolazione della terracotta che trasforma in piccoli moduli, tenuti insieme da fil di ferro, con l’idea di una ripetizione seriale introducendo una variazione continua che rende ogni pezzo unico. Moduli che si moltiplicano nello spazio con ossessiva ripetizione appunto, assumendo tuttavia diverse forme plastiche, piane o tridimensionali. Tra i fondatori del movimento internazionale CLS – Ceramica Libera Sperimentale Deruta, Marino Ficola sviluppa un linguaggio espressivo libero da canoni tradizionali attraverso una competenza tecnica di apicale qualità che riconduce all’idea originale di arte come lavoro manuale. Scultore umbro con una significativa esperienza internazionale, torna a esporre allo Spazio PAePA di Milano, diretto da Giuliano e Nunzia Papalini, che aveva inaugurato con una sua personale oltre 10 anni fa.
Quella di Marino Ficola, nato e cresciuto a Deruta, una delle capitali mondiali della ceramica, in una famiglia legata al mondo della lavorazione della ceramica, è una sfida in campo aperto, che conduce da “discepolo” di grandi maestri, da Picasso a Lucio Fontana tanto per citare i più famosi, per dare una forma e un linguaggio contemporaneo a una tecnica antica come il mondo. Nona Caso è uno dei fondatori della CLS (Ceramica Libera Sperimentale Deruta), che riunisce un folto gruppo di artisti provenienti da diverse parti del mondo. Movimento che ha come scopo la ricerca di un linguaggio espressivo libero dai canoni tradizionali. Marino Ficola, Omaggio a Giuseppe Uncini 2022 bucchero e ferri 35×40 cm “Il motivo per cui Marino Ficola lavora con la terra cotta in molte delle sue possibilità, dalla ceramica al bucchero e ad altre modalità – spiega Giorgio Bonomi nel catalogo che accompagna la mostra – deriva dal fatto che sente questa materia come la più adatta al suo linguaggio che, appunto, non si pone come vernacolare bensì universale, come l’arte deve essere” L’artista “domina”, per così dire, con grande capacità, la materia: in lui l’idea, la fantasia, si concretizza con una tecnica di notevole levatura manuale, giacché l’arte certo parte dall’idea originaria, ma poi si fa “con le mani”, per cui l’opera è d’arte”.
Chi è Marino Ficola
Nato a Deruta nel 1969, è accademico di merito all’Accademia di Belle Arti di Perugia, dove insegna Tecniche della ceramica. La sua carriera artistica inizia come assistente di studio della scultrice e pittrice statunitense Beverly Pepper, famosa per le sue opere monumentali e per alcuni interventi di Land art. Un’esperienza significativa che gli ha consentito di vivere per oltre un anno a New York ed entrare in contatto con le diverse e stimolanti realtà artistiche della Grande Mela. Tornato in Italia collabora con Bruno Ceccobelli e insieme ad altri artisti perugini fonda, nel 1993, l’Associazione culturale Iride, che si propone di promuovere l’arte e la cultura in tutte le sue forme.
Nel 1999 realizza il Manifesto del Festival d’estate di Spoleto e nel 2001 è protagonista del video MadreTerra per la regia di Marco Agostinelli, prodotto dalla Maloch Rosso Productions di New York. Nel settembre 2008 viene chiamato a partecipare alla collettiva d’arte ceramica dal titolo Concretamente, ospitata dal Palazzo Venezia a Roma. Nell’ottobre dello stesso anno espone a Parigi nella mostra Art Contemporain, Dialogue & Europe. Nel 2006, in occasione della rassegna Migrazioni d’arte contemporanea dall’ Umbria promossa dalla Regione e dalla Provincia di Perugia, ha esposto presso la Rain Gallery di Pechino. Nel 2008 partecipa alla collettiva Dialogue Coreè & Europe, tenutasi a Parigi presso la Galerie Deburaux Aponem. Risale al 2010 il successo di Evolution Art Revolution, rassegna promossa dall’Unesco, partita da Parigi (Selective Art) e arrivata sino a Danzica, passando per la Galleria Nazionale dell’Umbria. Nel dicembre dello stesso anno una sua personale si tiene presso la Galleria Palazzo Morelli Fine Art di Todi, dal titolo Periferie estreme, curata dal critico americano Alan Jones. Nel giugno 2011 è stato invitato ad esporre nel Padiglione Umbria della 54° Biennale dell’Arte di Venezia, allestita a Palazzo Collicola di Spoleto e curata da Vittorio Sgarbi e Gianluca Marziani. Nello stesso anno una sua personale dal titolo ICE- Glaciazioni contemporanee va in scena .al Castello Aragonese di Otranto. È presente con una sua opera nel Museo Regionale della Ceramica di Deruta, nella sezione contemporanea e la sua installazione Angelo Blu è collocata in permanenza nel Musèo de los Ángeles de Arte Contemporànea a Turégano, (Segovia), diretto da Lucia Bosè; ed è rappresentato nel catalogo Novecento, ceramiche italiane di E. Gaudenzi. Recentemente è stato inserito proprio da Emanuele Gaudenzi nei prestigiosi volumi dedicati alla ceramica italiana del XX secolo, Novecento, ceramiche italiane. Protagonisti e opere del XX secolo (fonte Be Beez)
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