A Milano influenza e Covid pesano sull’attività delle imprese del terziario: in questo mese di dicembre mancheranno oltre 98.000 lavoratori, il 5,8% del totale, con un impatto negativo sulla perdita di produttività di 50,7 milioni di euro. Lo stima l’Ufficio Studi di Confcommercio Milano. Da un’indagine a campione compiuta nei giorni scorsi dalla rete associativa della Confcommercio milanese (su negozi non alimentari, ristorazione/pubblici esercizi, hotel, automotive) emerge come la percentuale media di lavoratori non presenti a causa di influenza e Covid sia anche superiore alla media statistica: del 10%. Nel corso dell’intero 2022 gli assenti dal lavoro per Covid, hanno risposto le aziende, sono stati il 12%. E solo in parte (62%) le imprese hanno potuto sopperire alle assenze con personale aggiuntivo o in sostituzione. “Dicembre è il mese più importante per le attività commerciali – commenta Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano – e le assenze per influenza e Covid, soprattutto quest’anno, incidono inevitabilmente, con importanti ricadute economiche, su una situazione già ‘stabilmente’ complicata, a causa della cronica difficoltà nella ricerca di personale. Una sempre più efficace prevenzione sanitaria è certamente d’aiuto anche per il mondo del lavoro e delle imprese”.
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