Argentina, vamos a salir campeones! L’urlo liberatorio di Messi è salito in cielo a Doha, quando finalmente il 35enne campione del mondo è stato ufficializzato dal triplice fischio dell’arbitro, a dispetto del triplice botto dell’altro immenso e ben più giovane fenomeno francese. Mbappè, proprio lui (e chi altrimenti, visto il Benzema confinato dall’inizio tra gli spettatori?) è l’uomo che ha fatto e tentato l’impossibile per conquistare quella coppa, a soli 24 anni, mettendo a segno ancora 3 gol di cui due su rigore nei 90’+8+supplementari. Non è bastato, la formazione “albiceleste” della Pulce è campione per la terza volta nella sua storia: la “Seleccion” di Scaloni batte la Francia dopo i calci di rigore al Lusail Stadium e vince i Mondiali di Qatar 2022 al termine di una finale da non credere, spettacolare e palpitante, la più bella di sempre. Il match era finito 3-3 dopo i supplementari (2-2 al 90′): doppietta di Messi e tripletta di Mbappè.
Ai rigori, decisiva la trasformazione di Gonzalo Montiel (e un insuperabile Emiliano Martinez in porta). Un match che, fino al 79′, anche per via di una condizione fisica generale dei transalpini apparentemente non al meglio, era sembrato inesorabilmente sbarrato con i goal dello stesso Messi dal dischetto e di Angel Di Maria, entrambe giunte nel primo tempo. Non riesce, a Didier Deschamps, l’impresa che invece riuscì al ct Vittorio Pozzo con l’Italia nel 1934 e 1938, ovvero vincere da tecnico due Mondiali consecutivi. Una finale da palpitazioni cardiache, sia in campo sia sugli spalti per i numerosi supporter delle due squadre. Una finale degna per suggellare l’incoronazione del “vecchio leone”, quella pulce che sembra mai stanca di procurare pruriginose ansie a qualsiasi difesa, e degna ovviamente altrettanto di degni suoi avversari, ad iniziare dal suo bomber che è sembrato in dormiveglia per buona parte dell’incontro, per poi sfoderare due zampate improvvise nell’arco di 120 secondi, pareggiando uno 0-2 che pareva ormai una sentenza.
Lui, Mbappè, avrà davanti mille occasioni per confermare quel tantissimo di buono che ha già abbondantemente mostrato in ogni occasione, non altrettanto altri suoi compagni di avventura in nazionale: Giroud, ieri sera in panchina, lo stesso Griezman che lo ha sostituito, hanno salutato definitivamente il prossimo mondiale, come faranno (ma con ben altro umore) gli avversari di oggi Messi e Di Maria. E ora, spazio ai meritati festeggiamenti di tutti, di chi va e chi rimane per iniziare a mettere nel mirino i prossimi traguardi, archiviando una gloriosa e memorabile serata di calcio dall’inconsueto sapore esotico.