L’indegna canea che ha suscitatoo l’anniversario del 26 dicembre, fondazione del Movimento Sociale Italiano, la dice lunga su quante poche idee abbiano in casa PD al momento. Alcune coordinate storiche:
- L’MSI non era un partito illegale. Ci provarono in più occasioni a metterlo fuori legge, ma non ci riuscirono mai. E, va detto, i primi tentativi seri di farlo furono concepiti solo quando il PCI aveva perso gran parte della propria lucidità, visto che i voti dati al partito di Michelini e Almirante erano sottratti alla DC.
- L’MSI era un partito decisamente più democratico del PCI, con una base che discuteva per davvero, congressi reali e una vita intellettuale decisamente superiore a molti suoi concorrenti antifascisti.
- Il 26 dicembre non viene celebrato all’improvviso adesso dal nulla, ma è una tradizione che esisteva anche ai tempi di AN senza che nessuno se ne scandalizzasse.
Il PD che chiede le dimissioni della Rauti e di La Russa è, invece, ad un passo dalla crisi di nervi permanente, con l’inchiesta sulla corruzione di Bruxelles che si allarga, i Cinque Stelle che erodono consenso e un congresso che sembra sempre di più un rito apotropaico invece che un momento di rinnovamento politico.
E quello che è più assurdo è che ci sarebbe un altro bersaglio per le critiche, bello grosso e molto concreto, chiamato FINANZIARIA di cui si parla sempre meno, perché i giornali di area sono concentrati a discutere dei toni con cui Isabella Rauti ricorda o meno suo padre.
E’ appena il caso di notare che queste cose sono, alla fine, un danno per tutti. Il PD in crisi esistenziale fa male anche a te, digli di smetterla.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,