Milano: sono stati premiati i videogiochi che aiutano a diagnosticare la dislessia

Cultura e spettacolo

Lo scorso novembre si è tenuto a Milano l’evento #PlaySeriously, iniziativa che ha coinvolto diversi team di sviluppo con lo scopo di creare dei videogiochi che aiutassero le famiglie a individuare i predittori dei disturbi dell’apprendimento (DSA) già in tenera etàL’evento, organizzato da SAE Institute Milano con il patrocinio di AIRIPA (l’associazione di psicologi che si occupa di dislessia) ha ricompensato tre progetti con premi fino a 1500 euro.  L’hackathon ha ricevuto il beneficio di un programma di finanziamento europeo promosso da CEI Initiative, che mirava allo sviluppo di un videogioco che consentisse di diagnosticare precocemente possibili disturbi dell’apprendimento nei bambini. L’iniziativa ha visto la nascita di 16 progetti, dei quali cui tre sono risultati i vincitori davanti a una giuria di esperti: il primo classificato è Bombetta Misadventures, un gioco di ruolo composto da una serie di minigiochi rivolti a bambini tra i cinque e i sette anni, corredato da un’app dedicata che permette ai genitori di monitorare le attività dei figli e identificare potenziali segnali di dislessia, incrociando dati e punteggi con quelli di altri coetanei. Il progetto ha portato a casa un premio di 1500 euro e un pacchetto Higher Edukit Premium.  Il secondo classificato è Fluffy (che ha portato a casa 1000 euro e un pacchetto Higher Edukit Basic), che mette i giocatori nei panni di un gattino spaziale alla ricerca di alcuni gomitoli in una serie di missioni sempre più articolate, costruite però in modo da non risultare frustranti per i piccoli giocatori; al terzo posto, invece, si è classificato Dough Space Adventure (che ha ottenuto un riconoscimento di 500 euro e il pacchetto Higher Edukit Basic), un’avventura ambientata in una galassia di argilla che vede i bambini cimentarsi in un viaggio alla scoperta dei suoi pianeti e abitanti tramite una serie di attività fino ad arrivare alla scelta finale: tornare a casa o ricominciare una nuova partita. Fin troppo spesso il gioco, e anche il videogioco, viene considerato semplice intrattenimento quando in realtà è molto di più: è una base per intessere relazioni, un contesto protetto dove fare esperienza e migliorare le proprie competenze”, ha commentato Alessandra Micalizzi, docente e ricercatrice presso SAE Institute, coordinatrice del Comitato scientifico del progetto. “#PlaySeriously è stata per tutti un’occasione di confronto con un tema molto delicato, ancora sottovalutato, quello dei disturbi dell’apprendimento, che interessa tantissimi studenti e le loro famiglie e che perciò va preso in considerazione con la giusta serietà”, prosegue la docente. “Questo progetto ci ha confermato quanto il tema sia sentito, anche dai più giovani, che in questa giornata hanno saputo mettere le proprie abilità e competenze a servizio di un’idea, di un progetto creativo, e portare dei risultati straordinari davanti alla giuria”.

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