La mafia, una faida violenta fra imprenditori o forse entrambe le cose. È l’ipotesi che sta esplorando la Direzione distrettuale antimafia di Milano che indaga sull’incendio doloso alla pasticceria ‘I 4 Mastri Grecchi’ di via Bazzini 1 a Milano (attiva dal 1935, 4 soci titolari, 14 dipendenti e quasi 800mila euro di fatturato nel 2021) appiccato la notte del 19 ottobre 2022.
Il fatto segue cronologicamente altri due raid (il 31 luglio e l’1 ottobre) e uno in preparazione a fine dicembre/primi di gennaio come emerso dalle intercettazioni telefoniche. Martedì in manette ci sono finiti 5 giovanissimi fra i 18-20 anni gravitanti nella galassia della micro criminalità milanese come esecutori materiali dietro compenso – 500 euro a testa -, ma in un decreto di perquisizione firmato dal sostituto procuratore di Milano, Stefano Civardi, si citano esplicitamente gli articoli del codice penale 416-bis (associazione di tipo mafioso) e 513 bis (‘chiunque nell’esercizio di un’attività produttiva compie atti di concorrenza con violenza o minaccia) oltre ai reati di incendio e danneggiamento aggravato, uniche ipotesi di reato per le quali il gip ha emesso la misura della custodia cautelare in carcere.In particolare sotto la lente di ingrandimento della Dda ci sono finiti altri tre soggetti non arrestati ma solo perquisiti: si tratta di M.S.S., 22enne che avrebbe fornito dietro modesto compenso (100 euro) il flessibile a batterie con cui scassinare la saracinesca della pasticceria, cospargerla di liquido infiammabile e incendiarla pur senza partecipare al raid notturno. Una parente di lui, 44enne. Infine il fratello di uno degli arrestati, 24 anni, che dall’1 ottobre lavorava proprio all’interno del bar in zona Città Studi, lo stesso giorno in cui sarebbe avvenuto il secondo dei tre atti di vandalismo ricostruiti dai carabinieri di Milano. (fonte Ticino notizie)
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