“Possiamo dire che nel 2023 avremo un’inflazione al +5,1%”. É la stima fatta dal presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, intervistato da SkyTg24. E spiega: “Se le cose non peggiorano porteremo avanti un dato acquisto al 5,1%, valore decisamente più alto rispetto a quanto accaduto l’anno precedente”. L’inflazione, sottolinea il presidente dell’Istat, “è penalizzante in misura più rilevante soprattutto per le fasce più deboli“. Sull’inflazione, ragiona Blangiardo, i carburanti hanno un effetto “diretto” e uno “indiretto”, dovuto ai trasporti e all’intermediazione. “É evidente – spiega – che questo può rappresentare un grosso problema in prospettiva se le cose dovessero andare nella direzione di una continua crescita e della speculazione che alimenta questa crescita”. Per Blangiardo, la stima dell’inflazione al 5,1% è comunque “un’ipotesi ottimistica” che “immagina che ci si assesti ai livelli attuali. Certo – continua – se le cose dovessero peggiorare quei valori vengono superati al rialzo ed è chiaro che il problema, soprattutto per le famiglie meno abbienti, si accentua ulteriormente.
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