C’è “il codice rosso entra in pieno nel mondo dello sport”. Lo ha spiegato ieri il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella, coordinatore del dipartimento che tutela le fasce deboli e vulnerabili, illustrando il protocollo d’intesa tra la Procura, il Coni e la Procura Generale dello Sport per tutelare le vittime di violenza. Il protocollo, firmato stamane, dà il via a uno scambio “proficuo” e “immediato” di informazioni tra giustizia ordinaria e giustizia sportiva, nel rispetto e con l’obbligo di mantenere il segreto istruttorio, con lo scopo di accelerare i procedimenti e per “rendere giustizia soprattutto a giovani atleti maltrattati e abusati ma anche agli istruttori ingiustamente accusati”. Il documento, redatto solo per i 14 milioni di tesserati, riguarda ogni forma di violenza contro la persona, come quelle al centro del caso ora alla ribalta delle cronache delle Farfalle della ginnastica ritmica. “Siamo diventate due facce della stessa medaglia – ha affermato Giovanni Malagò, presidente del Coni -: questo protocollo ha un grande valore aggiunto”, anche perché mette in grado la giustizia sportiva di conoscere una serie di dati con la massima tempestività possibile e quella ordinaria di raccogliere informazioni utili alle indagini. (ANSA).
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