Sono passati esattamente ventitré anni dalla morte di Bettino Craxi, per 17 anni indiscusso leader socialista, e ancora oggi capace di generare ampi dibattiti sulla sua figura. Ma come arrivò al potere quel giovane quarantenne nella calda estate del ’76 e soprattutto come riuscì a far rinascere quel Partito Socialista che in quegli anni era in via d’estinzione?
Per analizzare la leadership craxiana non si può prescindere dall’individuazione di due momenti storici fondamentali del PSI: da un lato, la débacle subita dal partito all’elezioni del giugno del ‘76 in cui raggiungerà il suo minimo storico (9,6%). Dall’altro, il Comitato Centrale, svoltosi il successivo 16 luglio all’Hotel Midas di Roma, durante il quale, Craxi verrà eletto Segretario. Questi due avvenimenti si verificheranno cruciali, in quanto da questo momento, il leader socialista, “nenniano” e rappresentante di quella nuova classe dirigente dei “quarantenni”, entrerà in scena iniziando un processo di rinnovamento organizzativo di un partito in quel momento sull’orlo dell’estinzione, del quale sarà leader indiscusso sino alle vicende giudiziarie di Mani pulite, ma soprattutto attuando quella rivoluzione programmatica in grado di emancipare il socialismo italiano dalla concezione di “parente povero” del comunismo, smarcandosi dall’ideologia marxista e realizzando un’apertura verso il pensiero del socialismo liberale. Inoltre, l’avvento di Craxi condurrà molto presto ad una nuova concezione di leader politico. Il segretario, infatti, dimostrando sin da subito eccellenti capacità di leggere la realtà e di decidere il timing della sua azione, comprenderà che, a livello nazionale, l’uscita da un’esperienza parlamentare, in cui il consociativismo è stato il padrone assoluto, ha fatto emergere nell’elettorato italiano di fine anni ‘70 la necessità di una democrazia decidente e di volti politici diversi in grado di stabilizzare un rapporto diretto con i loro elettori. Inizia così, attraverso un uso sapiente e dinamico dei mezzi di comunicazione, quel processo di personalizzazione del partito, che porterà il Psi ad esser la prima forza politica ad avviare questa trasformazione. Anche durante il tragico periodo del rapimento Moro, Craxi incarnerà il simbolo della rottura rispetto al conformismo di tutta la classe politica del momento.
