I toni trionfalistici, assoluti, senza se e senza ma, evidentemente sono caratteriali di Majorino, senza alcuna riflessione programmatica, sentenziando le negatività altrui e ci si chiede che cosa nascondono. Indubbiamente nervosismo se non paura, sopravalutazione del proprio ego, una visione ideologica della realtà.
Alle accuse provenienti dalla Lega alla sua presunta incoerenza per aver sostenuto la lotta per la libertà delle donne iraniane che hanno manifestato davanti al consolato di Milano, ma di aver votare nel Parlamento europeo a sostegno della libera scelta di indossare velo, commenta “Questa è un’idiozia della Lega, non la prendo neanche in considerazione. Noi abbiamo fatto in questi anni vari voti, ma le polemiche della Lega sinceramente, è un partito in preda al panico perché sta per essere massacrato anche qua in Lombardia”. E praticamente non risponde con una nota puntuale, ma con un insulto.
Aggiunge – “Vincere in Lombardia è rialzare la testa anche fuori dai confini della Lombardia. In tanti mi chiedono ‘ma chi te lo ha fatto fare’, mi dicono che il Pd è in crisi, che abbiamo preso una botta alle Politiche… Io ribalto il ragionamento: noi vinciamo qui e aiutiamo il centrosinistra e le forze democratiche e progressiste a rialzare la testa. C’è bisogno di un’opposizione, di un progetto alternativo”.
Per un PD imploso, una sinistra senza idee, correntizia, che non ha una voce unitaria, sporcata da fatti di corruzione gravissimi ci vuol ben altro per rialzare la testa e vorrebbe con quel “personale umano” distruggere anche la Lombardia?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano