Letizia Moratti? Si direbbe grande attrice, con la vocazione a primeggiare, essere protagonista, trasformando anche i sentimenti, le attitudini, le convinzioni. Era forse ovvio che usasse e usi critiche destabilizzanti nei confronti di Fontana e della Regione per presentare quel suo programma che, a suo dire, è il migliore, ma come si fa a cambiare idea dall’oggi al domani per una poltrona?
Dice “Le giunte della Regione Lombardia duravano pochi minuti e diciamo che erano giunte nelle quali non c’era un’ampia discussione. C’era fiducia nei documenti che ci venivano presentati, non di più”. Non mi sembra poco e i documenti erano disponibili proprio nel segno della fiducia.
“Io ho avuto un carico di lavoro sul tema sanità che è stato impressionate, ho fatto fatica ad approfondire altri temi. Questo è uno dei motivi per i quali quando ho avuto modo di approfondire determinati temi mi sono resa conto che andavano trattati in maniera diversa. E questo – prosegue Moratti – è stato uno dei motivi per i quali ho scelto di candidarmi, per dare risposte concrete” E, quindi, si abbandona tutto o si dà un nuovo contributo?
Stride la decisione perché è sempre più palese l’ambizione personale.
Dichiara Fontana “Le critiche di Letizia Moratti non sono molto gradevoli, onestamente non mi sembrava che, quando era in giunta, la dottoressa Moratti lasciasse intendere critiche di questo genere, anzi era entusiasta di come era gestita la nostra giunta, era una delle più grandi sostenitrici, anche del ‘mai con la sinistra’”.
Eppure oggi fa la vittima del modus operandi della Regione e invoca i voti anche a sinistra.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano