“Atm, sicurezza e stipendi. Emergenze da risolvere e non rinviabili”

Milano

Marco Bestetti, presidente della commissione comunale Partecipate dopo l’ennesimo sciopero dei mezzi, che vede tra le sue motivazioni l’allarme sicurezza per il personale Atm, lancia l’allarme in un’intervista a Il Giornale

«È arrivato il momento di intervenire: il fatto che lo sciopero sia stato indetto da tutte le sigle sindacali la dice lunga sulla gravità della situazione. Quasi ogni giorno leggiamo di aggressioni ai conducenti o ai controllori, anche per via del sensazione si assoluta impunità che si vive a Milano…Mentre Atm ha assunto un centinaio di addetti alla security e attualmente è aperto un nuovo bando, il sindaco Sala, che ha il compito di garantire la sicurezza in città e ai suoi lavoratori, che cosa ha fatto? Ha destinato al nucleo controllo Tpl 15 agenti: un numero assolutamente insufficiente rispetto alla gravità del fenomeno. Le iniziative del centrodestra di pattuglie miste di vigili, agenti di polizia e addetti alla security sono un miraggio. Anche perchè il solo personale security Atm non ha alcun potere: non può chiedere i documenti nè intervenire, ma può solo esercitare moral suasion che in alcune situazioni può risultare insufficiente».

 E dichiara sul reperire personale, come macchinisti e conducenti…

«E anche operai specializzati delle officine: in questo caso sembra che manchino i profili professionali sul mercato. Atm ha una scuola di formazione per meccanici, ma per poterla frequentare servono delle competenze di base. Sono questi i profili che mancano. Propongo di aprire un tavolo di lavoro congiunto tra l’area Formazione e lavoro del Comune, il settore Lavoro e le partecipate per facilitare la ricerca dei profili necessari, anche grazie al coinvolgimento e alla collaborazione degli istituti tecnici,,, Gli istituti tecnici e professionali potrebbero introdurre nel loro percorso formativo l’insegnamento di quelle competenze che servono ad Atm».

Per il problema dei conducenti..dei conducenti.

«Questo è un problema strettamente economico: gli stipendi sono insufficienti per permettere di vivere a Milano. Un conducente Atm guadagna 1200 euro al mese, comprese notti e week end, mentre l’indennità domenicale è di 5 euro in più. Ecco perchè anche per queste figure i bandi vanno deserti, tanto che Atm ha organizzato un open day con il consolato dell’Ecuador…mi pare che ci sia un problema…In base la principio del mix sociale che prevede, per esempio, di riservare una quota delle case Aler alle forze dell’ordine propongo che lo stesso criterio venga adottato per i dipendenti delle società partecipate. Eviteremmo lo spopolamento della città, in più si tratta di lavoratori che svolgono un servizio pubblico».

La proposta sull’evasione tariffaria

«Atm perde ogni anno 30 milioni di euro in mancati acquisti di biglietti. Bisognerebbe aumentare le squadre di controllo e security, da finanziare con parte dei 30 milioni da recuperare. Inutile multare chi si ostina a non pagare il biglietto, è arrivato il momento di cambiare prospettiva».

Come?

«Adottando lo stesso principio delle case popolari: chi occupa abusivamente viene escluso per 5 anni dalle graduatorie. Qui parliamo di evasori seriali: quei furbetti che non pagano mai il biglietto, a differenza delle persone in difficoltà che il biglietto lo pagano. Si incroci il data base di Atm degli evasori con quello degli uffici del Comune dedicate a chi richiede bonus, incentivi, sostegni in modo che queste persone non possano accedere per un certo periodo a bandi e aiuti. Chi è disoccupato può avere l’abbonamento annuale a 50 euro (disoccupati da 24 mesi con Isee inferiore ai 17mila euro e chi ha Isee di 6mila euro) poi ci sono le agevolazioni per over65 e studenti. Non è pensabile che chi crede di essere più furbo riceva bonus finanziati dai milanesi onesti».

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