Un report di Porte Aperte Onlus, rivela che nell’ultimo anno nel mondo sono stati uccisi 5621 aderenti al cristianesimo e che sono oltre 360 milioni i cristiani che sperimentano un alto livello di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede, in pratica 1 cristiano ogni 7. Tempi molto difficili dunque per il cristianesimo sotto attacco in molti paesi del mondo, proprio non ci mancava dunque la nuova “campagna” contro il battesimo scatenata ora da Micromega, si francamente ne avremmo anche fatto a meno. Ne parla diffusamente il Secolo d’Italia
“Micromega ha trovato una nuova forma di resistenza. Contro i cristiani. “La più importante rivista italiana di approfondimento culturale e politico”, come si celebra pomposamente il periodico diretto da Paolo Flores d’Arcais, nel suo ultimo numero cavalca infatti la campagna contro il battesimo.
La rivista della sinistra intellettuale, la stessa che per anni ha dedicato intere pubblicazioni contro Berlusconi e il centrodestra, scalda i muscoli per una nuova battaglia, stavolta nel nome dell’ateismo. «Perché bisognerebbe vietare il battesimo ai minori», scrive Alessandro Giacomoni nel suo intervento. Addirittura arriva a sostenere che il battesimo viola la «Convenzione sui diritti dei bambini, ratificata dall’Italia nel 1991». Secondo un passaggio estrapolato dal contesto, «ogni decisione, azione legislativa, provvedimento giuridico, iniziativa pubblica o privata deve salvaguardare l’interesse superiore del bambino». Bisognerebbe dimostrare, però, che il battesimo è contrario a tale «interesse superiore».
Su Micromega la campagna per lo “sbattezzo”
Una battaglia singolare perché se un adulto battezzato la penserà diversamente dai suoi genitori, deciderà lui se essere cristiano o ateo. Buddista o “pastafariano” o qualsiasi altra religione abbia intenzione di seguire. Eppure per gli ateisti di Micromega, orfani delle antiche campagne contro Berlusconi, anche il battesimo diventa un problema.
Dopo aver offeso e etichettato i genitori cristiani accusandoli di non aver rispettato i propri figli, la rivista di Flores D’Arcais arriva a spiegare come si effettua lo “sbattezzo”. Attraverso il quale si rompe «l’appartenenza alla Chiesa cattolica». Il procedimento è «semplice e gratuito». E sul «Web è possibile trovare online il modulo di richiesta da compilare». Dal che si evince la sconsolante parabola di Micromega: passata dai poderosi interventi di Norberto Bobbio ai tutorial su come si effettua uno “sbattezzo” in pochi semplici passi.”
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