Ecco il grande manager, Sala il sindaco “Ghe pensi mi”, col “cappello in mano” a chiedere 50 milioni

Milano

Personalmente ricorderò del Sindaco Sala le lagne, i piagnistei ripetuti ogni anno perché i conti non tornano, il bilancio non si può fare, occorre l’intervento del Governo santo, eppure ogni giorno in campagna elettorale ha enfatizzato le sue capacità manageriali, il suo saper fare, riconoscendo in Majorino le stesse abilità. Ma il suo saper gestire si inceppa, non distingue l’essenziale dall’ideologico, il necessario dalla visione onirica. Non rimane che prendere un cappello e tendere la mano per l’ennesimo intervento statale.

Scriveva Fabrizio De Pasquale sull’aumento dei biglietti del trasporto pubblico “…Tutto ciò è determinato da problemi nel Bilancio del Comune che ha dovuto affrontare, peraltro come tutte le famiglie e le imprese, il caro energia. Solo che quando mancano i soldi nei bilanci pubblici, il riflesso istintivo dei piddini non è quello di risparmiare o tagliare qualche spesa (giusto come esempio la comunicazione del Comune, cioè del Sindaco, da sola costa 4 milioni) ma quello di mettere le mani nelle tasche dei milanesi.

Beppe Sala già mette le mani avanti: se il Governo non rimborserà al Comune il surplus della bolletta energetica, lui sarà costretto a una gragnuola di aumenti tariffari.

Facciamo però una premessa: il Comune di Milano è il Comune più ricco d’Italia. Il 16 Dicembre ha incassato 670 milioni di Imu, in questi giorni 300 milioni di Tari, cui vanno aggiunte addizionale IRPEF, tassa di soggiorno e Canone Unico Patrimoniale. Ogni hanno può contare su 170 milioni di multe incassate (le sanzioni elevate sarebbero ancora di più), 30 milioni di Area C, i dividendi di A2A, gli affitti milionari (35 milioni solo da Galleria) che derivano dall’essere il più grande proprietario immobiliare d’Italia. E via con altre entrate per i vari servizi erogati e con i trasferimenti dello Stato.

Quindi se Sala  frigna perché  vuole più  soldi dal Governo,  cosa dovrebbero chiedere i Sindaci di Comuni meno ricchi e “patrimonializzati” di Milano?

La realtà è che avendo Sala (e Pisapia)  già portato ai massimi le aliquote IMU, l’addizionale IRPEF, la tassa rifiuti e l’occupazione suolo pubblico, in assenza di risparmi della macchina comunale, al Sindaco non rimane che far leva  su aumenti tariffari e inventarsi nuove gabelle a danno di automobilisti e pendolari.

Troppo complicato per lui razionalizzare qualche spesa o, giusto per rimanere in tema di ATM, recuperare le decine di milioni di evasione dei saltatori dei tornelli.

“E allo studio” è la classica formula ” di quando si stanno preparando fregature ma non lo si vuole annunciare, forse perché ci sono le Elezioni Regionali il 12 Febbraio.”

E Riccardo De Corato, già vice sindaco della città rincara: “Il Sindaco di Milano si dovrebbe solo vergognare! Vaneggia continuamente! Non solo ha tassato gli automobilisti con le scelte ideologiche, e inutili, di Area B e Area C ma continua, insistentemente, a piangere e a chiedere l’elemosina al Governo Meloni, insediatosi meno di 4 mesi fa“. L’onorevole De Corato ricorda anche il balzo all’insù del prezzo dei ticket del trasporto pubblico locale, che in 10 anni è passato da 1 euro a 2.20 euro, ma anche quanto fatto di grande per Milano dal centrodestra, che nei 15 anni di giunta ha rivoluzionato Milano portandola nel futuro. “Sala e la sua giunta, invece, sono stati solamente bravi a tassare i cittadini ed ora, per coprire i buchi di bilancio, piangono miseria

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