“Cara città, piange il cuore e sale la rabbia nel vederti demolita, svenduta e ricostruita per la speculazione”. Così il centro sociale Leoncavallo in un comunicato. “Continuano a demolire i nostri colori per fare spazio all’ennesimo palazzo per l’élite – si legge -: Theorema Building, il nome in inglese per essere più in, “la sintesi perfetta tra anima milanese e stile contemporaneo” per citarne la pubblicità; come zona si preferisce dire Martesana, via Melchiorre Gioia “connette il business District di Porta Nuova con il quartiere Greco”; “contesto abitativo in forte espansione”: la gentrificazione; “numerose attività commerciali e spazi verdi”: per vivere bene bisogna solo spendere e il parco delle rose, un tempo occupato e vissuto, ora è chiuso e recintato poiché proprietà privata”.
Il centro sociale, già nell’ottobre 2021, aveva acceso i riflettori sulla demolizione dei muri di fronte al centro sociale di via Watteau, tra via Lucini e via De Marchi. In particolare, via Lucini, era nota per le ‘murate’ di street art, luogo anche di happening di street art dove hanno lasciato il segno writer conosciuti come 2501, Nemo, Zed1, Frode, Pao, Nais, Volkswriterz, Irwin, ViperHaze. “Peccato che l’anima milanese sia quella appena abbattuta e l’immagine che vediamo lo dimostra perfettamente. Questa città parla di cultura solo per opportunismo, continuando a disincentivarla rinchiudendola all’interno di un sistema di mercato: la Street Art è comoda quando gentrifica ma è scomoda per costruire. Dietro al buco che hanno appena lasciato comparirà l’ennesimo cancello a sbarre con dietro 12 piani d’appartamenti “disabitati” da società e airbnb e abitati solo da i pochi che se lo potranno permettere. Tutto il resto: la periferia, i suoi storici abitanti, i suoi colori e la sua forma, “l’anima milanese”, deve andare tutta via”, conclude il centro sociale.
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