II Parlamento europeo ha approvato la direttiva sullo stop ai veicoli inquinanti con una maggioranza risicata: 340 voti favorevoli, 279 contrari e 21 astenuti. A favore hanno votato socialisti, Verdi, sinistre e solo una ventina di esponenti del Ppe, il gruppo pili numeroso dell’assemblea, su 176 componenti. A far pendere l’ago della bilancia sul «si», il voto a favore della maggior parte dei parlamentari di Renew Europe (in tutto sono 101), formazione di ispirazione macroniana. II dato consente di fare una riflessione politica: il centrodestra europeo ha bocciato la direttiva, agendo in maniera compatta, e dando vita, seppure non si è riusciti a stoppare la norma, a una alleanza modellata perfettamente su quella che governa in Italia. Hanno infatti votato contro Identità e democrazia (gruppo di destra del quale fa parte la Lega. Conservatori e riformisti europei (Ecr, partito il cui leader è Giorgia Meloni e che comprende gli eurodeputati di Fratelli d’ltalia) e come detto la stragrande maggioranza del Ppe, con tutti gli eurodeputati di Forza Italia compatti sulla linea del «no». In prospettiva, dunque, inizia a comporsi sui fatti concreti quella coalizione di centrodestra che La verità, da mesi, ipotizza possa sostituire, dopo le elezioni europee del2024, l’attuale «maggioranza Ursula», che vede come pilastri Ppe, socialisti e Renew, e che sta dimostrando di andare costantemente contro gli interessi dei cittadini, delle famiglie, delle imprese. Costruire, anzi ricostruire, un rapporto vero, di fiducia, tra le popolazioni e le istituzioni europee, sarà possibile solo e soltanto avvicinando Bruxelles alle esigenze reali delle persone. La verità ha chiesto a Massimiliano Salini, europarlamentare di Forza Italia che ha fatto sentire forte la sua voce in aula contro la direttiva sulle auto, se la prospettiva di un nuovo equilibrio dopo le elezioni del2024 sia concreta e se la campagna elettorale del centrodestra sarà anche incentrata sull’impegno a rivedere scelte cosi impopolari: «II post2024 sarà diverso dalla situazione attuale», dice Salini, «se Ppe e Ecr potranno essere indipendenti da Renew, i cui componenti sono per la quasi totalità tendenti ideologicamente verso il fronte green e sinistra. Per costruire una maggioranza di centrodestra che sia indipendente da Renew, sarà necessario dialogare con Identità e democrazia, il gruppo di appartenenza attuale della Lega. Non si può immaginare di continuare a tenere in piedi questa sorta di cordone sanitario, magari giustificato da alcune stranezze proposte da alcuni membri, nei confronti di questa gruppo», Un «modello Italia» per la futura Europa? «Noi», sottolinea Salini, «abbiamo da decenni al Nord un’alleanza forgiata su questa base che governa, e oggi in Italia abbiamo un governo esattamente basato su questa formula. Si parte da qui, e quindi basta con questa chiusura verso Identità e democrazia. Naturalmente, condurremo la campagna elettorale per le europee lottando contro queste assurdità, come le direttive sulle case green, sulle auto, sull’agricoltura», Accarezza l’idea di una futura «maggioranza Giorgia» in Europa anche Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’ltalia e copresidente del gruppo Ecr: «Tutto è possibile », dice Procaccini alla Verità, «tra l’altro molti provvedimenti approvati hanno clausole di revisione a metà mandato. L’importante è vincere le elezioni e formare una maggioranza di centrodestra e restituire all’Unione europea i tratti originali della sua vera identità».
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