A Milano oggi per la pausa pranzo si spende il 10% in più rispetto al 2021. Ecco i motivi

Milano

Il capoluogo lombardo diventa, giorno dopo giorno, sempre più caro. L’inflazione tocca tutta l’Italia (ma Milano di più)

La pausa pranzo a Milano diventa sempre più costosa: basta pensare che oggi, rispetto al 2021, si spende ben il 10% in più per mangiare fuori. I motivi sono principalmente tre. Dopo il lockdown, le restrizioni Covid, lo smart working, lo scoppio della guerra in Ucraina e le sanzioni occidentali alla Russia, in Italia l’inflazione è aumentata e molti prezzi sono volati alle stelle.

Pausa pranzo a Milano sempre più cara: i dati

A dimostrare il fatto che la pausa pranzo a Milano sia sempre più cara sono, come sempre, i numeri. La crisi energetica e l’inflazione hanno fatto lievitare di non poco i costi di beni e servizi. Il risultato dunque non poteva che essere un considerevole aumento sul prezzo finale che vediamo sugli scontrini.

A rendere noti i dati è stata Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi. Essa, che si occupa del settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo, ha di recente presentato un focus particolare sul prezzo del lunch break nel nostro Paese. Nel 2022 esso è salito con una media del 6% da Nord a Sud Italia rispetto all’anno precedente, il 2021. Milano però fa eccezione.

Nel centro meneghino i prezzi sono saliti di una percentuale più alta. Del 10% per la precisione. La cosa purtroppo non ci sorprende affatto. Infatti, come è ormai noto, l’inflazione nel capoluogo lombardo corre ogni giorno sempre di più. A confermare il dato sono stati gli esperti di Confcommercio e Confesercenti.

Pausa pranzo a Milano, costi sempre più alti: i 3 motivi

Le ragioni legate all’aumento dei prezzi della pausa pranzo a Milano sono chiare. Come spiega Fabio Acampora, vicepresidente vicario di Epam, l’associazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, oggi sono saliti «i costi di energia e materie prime, ma anche quelli per servizi come la lavanderia e per il personale. Per trovare i lavoratori necessari, infatti, è stato necessario aumentare gli stipendi».

Dunque sono tre i motivi:

  1. Aumento dei costi dell’energia e delle materie prime
  2. Aumento dei costi di molti servizi
  3. Aumento del costo del personale del mondo della ristorazione (e non solo)

Il rialzo dei prezzi allora, di conseguenza, «è stato obbligato, ma non garantisce margine alle attività, che sono in difficoltà», aggiunge Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano. Ma non è finita qui. «L’aumento dello scontrino – spiega l’esperto – non copre le spese, ma per la pausa pranzo il prezzo non può salire troppo, si rischia di andare fuori mercato», osserva.

Milano sempre più cara per tutti

Ovviamente i costi a Milano si alzano giorno dopo giorno non solo per quanto riguarda la pausa pranzo. Il capoluogo lombardo infatti sta diventando, per molti, praticamente inaccessibile. Non parliamo solamente di ristoranti, bar e locali, ma anche e soprattutto di affitti e di attività di vario genere.

Com’è ormai noto a tutti, vivere a Milano è sempre più difficile. Per tanti insostenibile. Per esempio per i lavoratori precari, per gli studenti fuorisede, per le giovani coppie, per le famiglie numerose e non, ma anche per gli anziani in pensione. La città insomma sta correndo il rischio di diventare solo ed esclusivamente per persone ricche e benestanti. (MI TOMORROW)

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