Gli over 70 con l’auto sono 423mila. Mentre gli under 35 con macchina propria sono 60mila. L’associazione Nonni 2.0: impossibile la bici alla nostra età.
Cari nonni, qui -nella Milano di Beppe Sala -vogliono farvi pedalare. Anche se non avete voluto la bici. Poco importa che abbiate scollinato i settanta: la dottrina green, seguita alla lettera dai talebani ecologisti meneghini, al primo comandamento recita più o meno così: «Guerra alle auto».
E allora, tra Area B, zone a traffico limitato, zone 30, limiti di velocita bassissimi su ampi viali a due corsie e strisce blu anche in estrema periferia, ecco che dai piani alti del Comune hanno deciso di farvi montare in sella. Di una bicicletta o magari pure di un monopattino, sia mai che possiate inquinare. C’è un esercito di quasi 124.000 (123.993 per l’esattezza, dati Aci) automobilisti con più di settant’anni sulle spalle in citta -che si allarga a 423.574 se si considera anche l’hinterland milanese -che giorno dopo giorno si trova sempre più penalizzato dalle scelte ideologiche della giunta.
Tutti vecchietti che per abitudine e comodità usano la macchina per andare a fare la spesa, in ospedale per le visite, a trovare amici e parenti. Del resto, con le scorribande di borseggiatrici e i balordi che li popolano, i mezzi pubblici non sono il massimo della sicurezza per l’utenza più fragile della popolazione. Così come non è il massimo il sistema del trasporto pubblico milanese a livello di collegamenti e frequenze (specie in periferia). E anche montare in sella, lungo pericolosissime ciclabili appena disegnate sull’asfalto, non sembra la soluzione migliore. Anzi. Quindi? Non resta che usare l’ auto per spostarsi in città quando si ha necessità di farlo. E il fatto che gli over 70 proprietari di un’automobile a Milano siano praticamente il doppio rispetto alla fascia 18-35 anni (62.425) è indicativo: esistono consuetudini generazionali e pure ben radicate. Stravolgerle in nome di una crociata finto-ambientalista non può essere considerata una priorità dall’amministrazione.
Del resto, non più tardi del 19 gennaio, il consigliere Marco Mazzei (Lista Sala) lo stesso che aveva messo nero su bianco il famoso ordine del giorno per una Milano tutta a trenta all’ora -, aveva twittato testuale: «Una buona notizia: le ragazze e i ragazzi se ne fregano sempre di più dell’automobile. Una cattiva notizia: in automobile ci saranno tantissimi vecchi. A maggior ragione: andiamo piano». Capito? Come se gli anziani fossero degli incapaci al volante e i giovincelli dei fenomeni sul monopattino…
«Noi non abbiamo voglia di cambiare auto per i nuovi divieti: un anziano la porta fino alla fine dei suoi giorni. Ma soprattutto mancano i soldi per fare un’operazione del genere. Se ci esentassero dal balzello indiretto di Area B ne saremmo ovviamente lieti. E’ escluso poterci muovere in bici o in monopattino…», spiega a Libero il presidente dell’associazione Nonni 2.0, Pierluigi Ramorino.
II presidente dell’Automobile Club Italia, Geronimo La Russa, dà invece uno spaccato sulle differenze tra generazioni. «I giovani al giorno d’oggi prediligono la mobilita al possesso e quindi vengono scelte le varie forme di sharing che il mercato mette a disposizione. Oppure, per problemi di portafoglio, devono utilizzare l’auto di famiglia», Un recente sondaggio Ipsos, pero, ha fatto emergere che a livello europeo il 92 per cento dei giovani ha, o soprattutto sogna, di avere un’auto.
«Questo dimostra ancora una volta, purtroppo, che gli ostacoli economici all’acquisto e all’utilizzo dell’auto sono sempre più insormontabili per chi ha difficoltà economiche. Non è accettabile: le esigenze di mobilità non sono prerogative dei più abbienti», sottolinea il presidente Aci. Per quanta riguarda i meno giovani, «in Milano città utilizzano magari poco l’auto ma per ora continua ad essere assolutamente indispensabile. Renderne difficoltoso per loro l’utilizzo è inaccettabilmente discriminatorio», chiude Geronimo La Russa. (Libero)
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Questa città oramai è caduta in disgrazia.
Una eventuale prossima nuova amministrazione, spero che ci sarà e non sarà guidata da qualche altro pari sinistroide, ne avrà di lavoro per riparare in toto i danni di questo tizio con la nomina di sindaco… L’unica cosa buona che riuscirà a fare bene la farà solo quando se ne sarà andato… per sempre.