“Non credo sia una questione solo di oggi ma è chiaro che soprattutto negli ultimi anni il tema delle rapine e delle aggressioni a colleghi in servizio, sia purtroppo ancora di estrema attualità. Per quanto negli anni grazie a telecamere a bordo e a divisori, installati nel periodo pandemico con tutt’altro scopo, un minimo l’esposizione al rischio si è ridotta. Certamente non a sufficienza. L’unico modo allo stato attuale crediamo sia prevenire, nel senso che la migliore arma è il passaparola tra colleghi e l’esperienza che ci permette spesso, non sempre, di ‘fiutare’ un possibile passeggero pericoloso. Certo evitare alcune zone in certi orari può essere utile ma non è una soluzione anzi. Un rapinatore può salire a bordo in pieno centro e anche in orari lavorativi. Spesso forse ci può mettere in guardia più la destinazione della corsa ma anche in quel caso siamo nel campo dell’empirico. Spesso parliamo di aggressori che sono in evidente stato d’ alterazione, talvolta tossicodipendenti che anche solo perché sei passato in una strada dove ‘bivaccano’ ti prendono a calci una portiera o uno specchietto. Certo oggi si viaggia, grazia anche a sempre più pagamenti elettronici e smart, con meno contanti a bordo cosa che se da un lato certo ci tutela dall’ altra scatena maggiormente la frustrazione del rapinatore. Credo che passivamente noi possiamo difenderci solo implementando maggiormente i divisori, magari di quelli più resistenti come presenti in altri paesi e telecamere di sicurezza. Dall’ altra credo sia una questione generale che attiene alla città e alla sua sicurezza”. Lo dichiara Emilio Boccalini, vice presidente di Taxiblu
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