Sullo stadio Meazza abbiamo fatto un primo punto della situazione sia da un punto di vista normativo, che da un punto di vista dei precedenti che sono stati già conclusi come ministero della Cultura. Il vincolo storico artistico sullo stadio di San Siro era già stato escluso dal ministero da parecchi anni, già dagli inizi degli anni 2000. Lo storico relazionale, invece, è stato escluso nel 2020”. La Soprintendente ha sottolineato che “Ci siamo ripromessi di tenerci aggiornati anche perché ci sono diverse soluzioni alternative in evoluzione”. Per quanto riguarda l’area La Maura, la Soprintendente ha poi aggiunto che non ha parlato con il sindaco in merito a vincoli.
Nel 2025 lo stadio Meazza avrà 70 anni e potrebbe essere soggetto a vincolo con una preliminare “verifica di interesse culturale semplice. Nel momento in cui maturerà questo requisito di legge si valuterà. Non si può fare prima perché altrimenti sarebbe un abuso di ufficio”. Così la Soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Emanuela Carpani, al termine di un incontro a Palazzo Marino con il sindaco, Giuseppe Sala. “È uno stadio che come sappiamo tutti è una specie di cipolla – ha precisato la soprintendente – . La prima fase è degli anni 20-30, la seconda anni ‘50, poi la sistemazione per i Mondiali del ‘90 con i torrioni e il terzo anello. La fase anni ‘50 sta per maturare 70 anni, appunto nel 2025”. Ai cronisti che gli hanno chiesto se il progetto di riqualificazione proposto da Inter e Milan potrebbe essere attuato se maturasse prima del 2025, Carpani ha risposto: “Allo stato attuale si potrebbe fare”. D’altra parte, “sì”, al momento lo stadio Meazza potrebbe essere demolito. “Anche se sappiamo tutti che è prevista la cerimonia di inaugurazione nel 2026 delle Olimpiadi Milano Cortina e comunque, prima di demolirlo, bisogna avere una struttura dove mandare le squadre a giocare. Non è una cosa che si fa in un mese e nemmeno in tre mesi”, ha concluso Carpani.
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