Morattiani: “Esclusione da Ufficio Presidenza Regione sarebbe inaccettabile, no al tentativo di prevaricazione del PD”

Lombardia

Alla vigilia della prima seduta del nuovo Consiglio regionale della Lombardia i sette consiglieri dei gruppi Lista Moratti-Terzo Polo respingono la richiesta del Pd di occupare con propri rappresentanti entrambi i posti dell’Ufficio di presidenza destinati all’opposizione. Lo hanno fatto con una nota nella quale evidenziano che la loro coalizione “vuole e deve poter dare il proprio contributo per il buon avvio delle attività del Consiglio regionale in questa XII Legislatura e confida che nessuno abbia l’idea e la volontà di escluderla dall’Ufficio di presidenza. Si tratterebbe di una forzatura inaccettabile, che indebolirebbe l’assemblea e l’Ufficio di presidenza stesso, prima ancora che i diretti interessati da questa scelta incomprensibile e che non si è mai determinata a Palazzo Pirelli a pari condizioni”.

“Il rispetto delle istituzioni e la garanzia di tutte le minoranze (e non certo solo di una parte di loro, a maggior ragione solo di una di loro) sono patrimonio di tutti e per questo sono un punto di partenza fondamentale nelle attività del Consiglio. Ricordiamo che non si tratta qui di ambiti in cui in teoria potrebbe essere fatto valere solo il dato meramente aritmetico o di accordi politici, ma dell’organo a cui è statutariamente demandata la garanzia e la tutela dei diritti e delle prerogative dei consiglieri e il rispetto delle minoranze” aggiungono.

“Respingiamo quindi con forza e convinzione la richiesta che ci è sorprendentemente pervenuta dal Partito democratico di lasciare spazio in Ufficio di Presidenza a due espressioni su due della loro coalizione, per di più identificate in figure del loro gruppo. Confidiamo che tutti i protagonisti capiscano l’importanza che ogni Coalizione sia rappresentata nell’Ufficio di presidenza, per rispetto in primis degli elettori” continuano i morattiani.

“Far finta nella scelta dell’Udp che non esista del tutto una coalizione che rappresenta il 10% dei lombardi è sbagliato. Un atto non in linea con l’evidente ratio dello statuto e con la conseguente norma regolamentare che esplicita la finalità di assicurare la rappresentanza delle minoranze e non di una sola di esse. Sarebbe un precedente grave che deve essere evitato”, concludono.

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