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Fontana: sul Pnrr Lombardia si candida per risorse che altri non riescono a usare

Lombardia

“Noi ci candidiamo a spendere anche le risorse” del Pnrr “che altri non riescono a spendere, partendo da una constatazione: aver messo le Regioni ai margini della definizione e realizzazione del PNRR si sta rivelando una scelta che rischia di non far centrare tutti gli obiettivi. Noi ci siamo sempre mossi per supportare gli enti locali, lavorando con ANCI Lombardia per chiedere la revisione di alcuni criteri che penalizzano i nostri comuni”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel suo primo intervento in Consiglio regionale, parlando di come “spendere in modo efficace ed efficiente le tante risorse oggi a disposizione”, comprese quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Abbiamo chiesto con forza di riconsiderare alcuni obiettivi del Pnrr – ha sottolineato – centrandoli di più sui temi dell’autosufficienza energetica, tecnologica ed alimentare dell’Europa”. “Ci è stato risposto allora che tutto andava bene, ma le domande rimangono aperte: per questo rinnovo al Governo la disponibilità ad avviare questo percorso insieme”, ha concluso Fontana.

Ad esempio proprio riguardo alla siccità il presidente lombardo ha sottolineato che “ci chiama a scelte insieme immediate e strategiche. Occorre contemperare i diversi interessi in campo: l’alimentazione e l’agricoltura, la produzione di energia elettrica per la qualità del vivere e il ciclo produttivo, il mantenimento di una fondamentale biodiversità; servono più innovazione e tecnologia, servono opere strategiche per garantire un futuro ai nostri territori, anche riconsiderando investimenti fatti lavorando a soluzioni strutturali nell’uso della risorsa idrica. Per pianificare il futuro – ha proseguito – abbiamo un grande alleato nella tecnologia, che con le sue crescenti opportunità ci consentirà di connettere, condividere, conoscere e curare in modo sempre più efficace e diffuso; ma anche di programmare, creando quella che oggi si definisce un’amministrazione data-driven, in cui i milioni di dati possano essere la base utile per costruire decisioni di ampio respiro”.

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