“E il momento per tutti, a partire dall’attuazione del piano nazionale di resilienza, di mettersi alla stanga”. Il Capo dello Stato cita Alcide De Gasperi che, in un contesto ben diverso da quello attuale, ma che purtroppo presenta non poche analogie, nel Dopoguerra incitava gli italiani a ricostruire dalle macerie e a edificare un autentica democrazia. L’occasione colta da Sergio Mattarella è la prima Conferenza nazionale delle Camere di Commercio, organizzata da Unioncamere a Firenze. Una due giorni serrata, in cui le voci più importanti delle categorie economiche dialogano tra di loro e con i rappresentanti delle istituzioni, Governo compreso grazie alla presenza dei ministri Adolfo Urso e Paolo Zangrillo.
Tra i temi sul piatto, l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e, sottolinea il presidente di Unioncamere Andrea Prete, il sostegno alle piccole e medie imprese: “La vera forza delle Camere di Commercio non è tanto quante risorse impiegano a favore delle imprese durante l’anno, quanto essere un punto di riferimento ormai inamovibile sui territori. E la casa delle imprese. Noi dobbiamo volgere lo sguardo soprattutto alle imprese più piccole perché sono le più fragili ed aiutarle a strutturarsi. Pensiamo all’internazionalizzazione. Noi abbiamo una riduzione delle piccole imprese che esportano, nonostante l anno scorso abbiamo fatto il record di vendite all estero, con 620 miliardi di export. Se noi riuscissimo a portare 45 mila imprese ad esportare, noi avremmo un incremento di 40 miliardi di export ulteriori nella nostra bilancia dei pagamenti”.
La vicinanza delle Camere di Commercio alle imprese, alla centralità del loro ruolo in questa fase così delicata per il Paese, è stata sottolineata anche da Mattarella. Ma non possiamo farcela, sottolinea il Capo dello Stato, senza una celere concretizzazione del Pnrr: “L’Italia in questo momento è protagonista di un importante cambiamento reso possibile tramite programmi che l Unione europea ha propiziato con il Next Generation. E un lavoro che vi riguarda, per l impegno che avete per la vostra parte assunto. Si è trattato di un passo importante in sede europea, con il passaggio da obiettivi di pura stabilità economica a obiettivi di crescita solidale e sostenibile. Vi è coerenza nel disegno del futuro tracciato dalle istituzioni europee: Parlamento europeo, Commissione e Consiglio. E l Italia è giustamente orgogliosa di avere la responsabilità di esserne parte trainante”
Tra i problemi più rilevanti emerse dalla Conferenza, la scomparsa in dieci anni, di 130 mila imprese guidate dagli under 35.
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