Dopo le proteste che hanno portato in piazza centinaia di migliaia di persone, generando una crisi mai vista sino ad oggi, il primo ministro Benjamin Nethanyahu ha deciso di sospendere l’iter per la riforma della giustizia.
La miccia che ha fatto esplodere le proteste, era stata innescata dal licenziamento avvenuto domenica sera del Ministro della Difesa Yoav Gallant, il quale aveva esplicitamente proposto la sospensione della riforma che sta spaccando il paese.
E’ certo che questa decisione di Nethanyahu sia esclusivamente temporanea e che i lavori sulla riforma, che il primo ministro ritiene fondamentali per ridimensionare i poteri della magistratura, ripartiranno subito dopo la Pasqua ebraica.
Nel frattempo la temperatura all’interno del paese continua ad essere decisamente calda dopo la creazione di un nuovo corpo di polizia sotto il diretto controllo del Ministro della Sicurezza Nazionale, l’ultra nazionalista Itamar Ben Gvir.
Sarà interessante vedere se le proteste si fermeranno in attesa della nuova discussione sulla riforma o se continueranno ad oltranza con l’obiettivo di mantenere alta la pressione e l’attenzione nei confronti del governo più a destra della storia di Israele.