Siamo sicuri che ci vogliano più case popolari?

Milano

Ormai gli inquilini dovrebbero averci fatto il callo, al Comune non interessa della loro opinione su come viene gestita MM. Per questo hanno marciato, lunedì. Solo che la cosa non è andata precisamente come speravano in molti. Ce ne parla Franco Vassallo, Responsabile per le politiche abitative e decentramento del coordinamento cittadino di Milano di NOI MODERATI:

“Vorrei fare una premessa: non tutti i sindacati degli inquilini sono uguali. Alcuni funzionano meglio, altri meno. Non intendo giudicare nessuno, ma mi sembra che ci siano alcune cose importanti da dire sulla manifestazione di lunedì, anche in ottica futura, per il bene di chi vive le case popolari. La prima è che chiedere dieci euro a firma, come riportato dai cittadini di alcune case popolari, per firmare è davvero qualcosa di incommentabile. Non dico illecito, nemmeno illegale. Ma sicuramente difficilmente accettabile.

Perché il problema esiste ed è grosso: non solo MM, a differenza di ALER, ha scaricato gli aumenti energetici interamente sugli inquilini, non solo quest’anno non è manco arrivato il consuntivo, siamo passati direttamente a chiedere un ANTICIPO sui costi energetici dell’anno. E siccome con PagoPA è difficile capire cosa si stia effettivamente pagando, molti nemmeno se ne accorgeranno. Sapranno solo che il padrone di casa si sta impegnando con tutto se stesso a fargli perdere la casa. Ecco perché gli inquilini marciano.

Il corteo ha provato a chiedere sostegno al Prefetto, che però era assente. Così si è diretto verso Palazzo Marino. Poi però è successo qualcosa. Non so cosa, ma di sicuro è apparsa la Rozza, che ha scambiato qualche parola con alcune persone. Poi una delegazione è stata ricevuta nel Comune. Poi sono scesi i rappresentanti dei sindacali. E meraviglia, il Comune degli aumenti se ne era ampiamente fregato. Avevano, però, parlato a lungo e nei dettagli di aumentare… indovinate? Le case!

Aumentare le case, in questo momento storico, è un’idea pericolosa. Prima di tutto perché, come certificato da Maran, il Comune non ha soldi per le manutenzioni. Chi entrerebbe avrebbe un ISEE praticamente nullo, quindi non contribuirebbe, ma aumenterebbe i costi. Se il Comune non riesce a sistemare ascensori e fogne, a chi può servire far entrare altra gente? Forse al PD, per fare bella figura con i propri elettori? Sono domande inquietanti. Di sicuro, non serve agli italiani regolari, che magari faticano a pagare le maxi bollette.

Non voglio vedere complotti dove non ci sono. Ma mi paiono un po’ troppe coincidenze per non chiedere conto a tutti gli attori della medesima cosa: siamo sicuri di essere tutti dalla stessa parte nella questione abitativa Milanese, cioè quella degli inquilini?”

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