Le parole al vento di Sala si sono perse nell’aria e da quasi due anni 80 famiglie sono state col fiato sospeso. Ma ora finalnente qualcosa di costruttivo e bien panificato c’è e sicuramente non per merito del sindaco.
Con gli assessori regionali Elena Lucchini (Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabili e Pari Opportunità su delega del presidente Attilio Fontana, e Paolo Franco (Casa e Housing Sociale), presentata un’iniziativa dedicata al “progetto di rinascita” della Torre Antonini, distrutta dal tragico rogo del 29 agosto del 2021. In questa occasione è stato illustrato il progetto curato dallo Studio Marco Piva, un intervento di riqualificazione innovativo e sostenibile, selezionato nei mesi scorsi direttamente dal ‘Comitato Antonini 32’, l’associazione che rappresenta tutti gli inquilini, ottantadue famiglie con oltre trenta minori.
Al termine dell’evento ‘Una nuova veste per la torre Antonini‘, che ha ricevuto il patrocinio di Regione Lombardia, è stata inaugurata la mostra fotografica ‘La Rinascita della fenice’ che ha lo scopo di raccontare la vicenda per porre l’attenzione sull’utilizzo dei materiali di rivestimento e sugli interventi a supporto di tali emergenze. “Il progetto illustrato oggi – ha commentato l’assessore Lucchini – è la testimonianza di una comunità che, dopo le ferite del fuoco, ha saputo rigenerarsi costruendo reti di solidarietà. La presenza di Regione non è mai mancata e mai verrà meno, perché il prendersi cura è un’azione quotidiana, concreta e tangibile. A tutte le famiglie e a ciascuno dei minori coinvolti va il mio migliore augurio: quello di rientrare presto nella propria casa, là dove sono custoditi i ricordi ma dove si può progettare il futuro”.
“Il primo pensiero – ha sottolineato l’assessore Franco – va agli inquilini, che quasi due anni fa vissero un vero e proprio dramma e si ritrovarono dall’oggi al domani senza una casa e senza oggetti e ricordi che avevano lasciato nei loro appartamenti”. “Regione Lombardia – ha ricordato Franco – mise subito in campo la proposta di ALER Milano di sistemare presso alloggi in housing sociale le famiglie che ne facessero richiesta, derogando ai limiti di reddito delle richieste. Questa specifica è stata molto importante, perché dava a tutti la possibilità di avere una nuova casa e di riprendersi il prima possibile dai danni materiali e psicologici che l’incendio aveva creato. Una risposta straordinaria a un problema straordinario. Due famiglie accolsero la proposta, entrando in tempi celeri in alloggi di Aler Milano”. “Adesso è il momento di guardare avanti – ha concluso – con la speranza di rientrare in possesso al più presto di quanto si è perduto”.
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