Buon lunedì amici sportivi, prosegue la corsa della capolista Napoli verso il tricolore ma con un inciampo clamoroso, e ad alzare la paletta del pit-stop è il Milan!
Ieri, domenica 2 Aprile, si sono disputati altri 5 match, 2 dei quali interessanti per la testa della classifica comandata sempre dagli azzurri di Spalletti, seguiti ora in seconda posizione dai biancocelesti di Sarri.
E proprio la Lazio si è imposta con un perentorio 2-0 sul non facile campo del Monza, al termine di una partita che i brianzoli hanno giocato senza timori e con grinta. Ma non è bastato ad evitare di soccombere contro una squadra come la Lazio, che una volta di più ha dimostrato la sua compattezza, oltre l’ottimo livello tecnico di più della metà dei suoi interpreti. Si è vista una squadra molto organizzata nelle geometrie e nell’occupazione intelligente di ogni spazio del campo, dedita ad un pressing efficace e pronta nei recuperi, oltre alla rapidità di singoli come Lazzari, Luis Alberto e Pedro, sotto la regia di Milinkovic Savic. Un gol per tempo: Pedro al 13′ su indecisione della difesa lombarda e Milinkovic-Savic al 56′, grande punizione a giro sopra la barriera. La formazione di Palladino gioca alla pari tra le due reti, creando un paio di ottime occasioni nel primo tempo: in particolare, miracoloso Provedel su Petagna. Il raddoppio biancoceleste spegne i padroni di casa, che nel finale creano una doppia grande occasione con Colpani e Gytkjaer: la Lazio trema un po’, ma continua a correre.
Il Bologna regola con un 3-0 che non ammette repliche un’Udinese mai in partita. Uno-due fulminante, a inizio partita, con le firme di Posch e Moro (al primo gol in rossoblù). Poi, in apertura di ripresa, colpo da biliardo di Musa Barrow, che torna alla rete da ottobre. In classifica, la band di Thiago Motta sorpassa a 40 quella dello squalificato Andrea Sottil (38) e resta appesa al sogno europeo, a -4 da quel settimo posto attualmente occupato dalla Juventus e che può valere l’accesso alla prossima Conference League.
Spezia-Salernitana finisce 1-1, il risultato più giusto dopo una partita divisa in due tra la gestione e le occasioni degli ospiti nella prima frazione e i due pali più il gol nella ripresa da parte dei bianconeri. Una partita divertente, piena di occasioni da gol che ha visto le squadre dividersi la posta in questo inizio di aprile bollente per la corsa alla permanenza in categoria. A segno Caldara, con una sfortunata autorete, e Shomurodov, al primo gol con la nuova maglia.
Doveva essere aggancio all’Inter e aggancio è stato. Una Roma autoritaria ha la meglio con un netto 3-0 di una Sampdoria volitiva, ma troppo modesta per impensierire i giallorossi nonostante le tantissime assenze. All’Olimpico è la serata di Wijnaldum, autore di un gol e della miglior partita dal suo arrivo nella Capitale; preziose anche le reti nel finale di Dybala ed El Shaarawy. Mourinho torna in zona Champions: adesso è quarto in condominio con l’Inter.
E’ Ravaglia il protagonista indiscusso del primo tempo: il terzo portiere della Sampdoria compie almeno quattro interventi decisivi, di cui due miracolosi prima sul colpo di testa di Llorente e poi sul pallonetto di Wijnaldum che si stampa sul palo proprio grazie al tocco dell’estremo difensore blucerchiato.
La domenica si chiude con fuochi d’artificio targati Milan, che di fronte ai probabilissimi campioni d’Italia esplode improvvisamente in tutta la sua ritrovata verve, proprio con quei giocatori che sembravano da tempo assopiti: Leao, Saelemakers, Brahim Diaz…
Una strepitosa prova di forza andando a espugnare il Maradona con un nettissimo e impronosticabile 0-4. Una prestazione praticamente perfetta dal primo all’ultimo minuto, una goleada che pur nella sua clamorosa consistenza, non fa una piega. Il pressing e la concentrazione massima della squadra di Pioli, tornata a schierarsi con il 4-2-3-1, fanno la differenza, e i gol ne sono prova tangibile: Leao delizia con una doppietta tra primo e secondo tempo, interrompendo un digiuno realizzativo che durava da metà gennaio (11 partite senza gol), e Brahim Diaz e Saelemakers fanno il resto. Tutto perfetto per il Milan, che rimane in zona Champions L., e tutto storto per il Napoli, che per una volta si dimentica di scendere in campo consegnandosi completamente all’avversaria. Certo, la classifica è sempre un bel vedere: sono ben 16 i punti di vantaggio che rappresentano la cassaforte napoletana nei confronti della seconda in classifica, la Lazio. Ma intanto è un segnale abbastanza evidente, palpabile in positivo da una parte (rossonera), in negativo dall’altra (azzurra), in vista del doppio quarto di finale del 12 e 18 aprile.
E per la domenica calcistica è tutto, questa sera si completerà la giornata 28 con gli ultimi due match, Empoli-Lecce alle 18,30 e Verona-Torino alle 20,45.
Arrivederci alla prossima!