Buon sabato e buona Pasqua ai lettori.
Inizia questo turno l’Inter, nei primi 3 anticipi di giornata, e all’Arechi contro la Salernitana incappa nell’ennesima trappola di questo imbarazzante finale di campionato. In vantaggio per un gol in apertura di un ottimo Gosens, riesce nuovamente a sbagliare una carrettata di occasioni per chiudere la partita, e finisce nella più classica delle beffe, anche con quel pizzico di sadica sfortuna nel vedere un cross sicuramente sballato dell’ex Candreva, tracciare una traiettoria improbabile andando ad insaccarsi nel 7 sulla destra dell’esterrefatto Onana che sfiora, ma non evita il pareggio proprio al 90′. Anche nel pomeriggio potenzialmente più proficuo, quando tutto sembra finalmente combaciare perché l’Inter torni alla vittoria qualcosa va storto, un cross, appunto. Gosens aveva trovato il vantaggio, ben servito da un Lukaku in progresso (due occasioni fuori di pochissimo), e tutto pareva tramare per un finale felice, anche perché l’Inter le occasioni per raddoppiare le aveva create, venendo stoppata dal solito incredibile funambolo Ochoa tra i pali, e dalla sfortuna (palo di Barella, traversa del belga). Poi la Salernitana era tornata in partita, aveva a sua volta centrato una traversa con Dia, aveva concretamente accarezzato il sogno del pari poi arrivato quando ormai non ci sperava forse più. E così la striscia negativa per la squadra di Inzaghi si allunga: l’ultimo successo in tutte le competizioni risale addirittura al 5 marzo, più di un mese fa, 2-0 interno contro il Lecce. Non esattamente il viatico migliore per presentarsi alla grande sfida contro il Benfica.
Subito dopo, tocca al Napoli di scena a Lecce. E al contrario del suo collega sulla panchina interista, soffre si un po’, contro un Lecce tutt’altro che arrendevole , ma alla fine mette in cascina altri 3 punti d’oro per avvicinarsi di un altro passo al tricolore. Dopo la brutta parentesi interna con lo 0 a 4 contro il Milan, Il Napoli riprende la sua marcia trionfale verso il terzo scudetto. Battuto, non senza sofferenza, un Lecce mai domo (anche se al sesto ko di fila) grazie all’incornata di Di Lorenzo e alla clamorosa autorete di Falcone con la collaborazione di Gallo. In mezzo, il momentaneo pari di Di Francesco. Al “Via del Mare finisce” 1-2. Tra le note negative per i partenopei, l’infortunio (da valutare in chiave Champions) di Simeone, entrato al 65′ per Raspadori e uscito 17′ più tardi per un dolore ai flessori. In classifica, Meret e compagni si riportano a +19 sul secondo posto, in attesa di Lazio-Juventus.
Ultimo a rispondere il Milan, a S.Siro contro l’Empoli in un incontro che non sembra affatto un proseguo della trionfale cavalcata di Napoli. Un pareggio senza reti ma anche senza entusiasmo in campo per quasi un’ora, fin quando il Milan per ben due volte in pochi minuti, tra il 15′ e il 20′ si illude di aver conquistato un tiro dal dischetto. Ma in entrambe le occasioni, il VAR smonta le speranze rossonere, e dice che la partita continua in bianco, con i tentativi arrembanti ma non proprio lucidi degli uomini di Pioli. Dopo 70′ in sinfonia improduttiva, dalla panchina si alzano Giroud e Leao a sostituire Origi e Rebic, nella speranza di schiodare la barricata leccese ma, batti e ribatti, sbatte ancora il naso sull’illusione: al minuto 89′ Giraud fa scattare in piedi S.Siro e mette finalmente palla in rete, ma nuovamente interviene il VAR e smaschera il francese che tocca di braccio, prima di mettere dentro il possibile 1-0. E neppure dopo quasi 9′ di recupero cambia il nulla di fatto, Empoli che esulta per questa annata in cui a S.Siro si prende 4 punti (3 dall’Inter e uno col Milan). Per Pioli e la sua truppa una delusione, dopo la gasatura napoletana, ma occorre riprendere fiato e morale in fretta, la nuova sfida Champions nei quarti è dietro l’angolo.
Questo è quanto per gli anticipi, a domani per i commenti su tutte le restanti 7 partite per liberare giustamente la domenica e la festività pasquale.
Un augurio di buone feste a tutti gli sportivi.