Buona domenica e buona Pasqua a tutti.
Ieri si è conclusa la 29a, mancano ora 9 partite all’epilogo, in massima parte già definito in alto, ancora incerto in basso. A questo punto, forse il pubblico riesce a trovare più interessante quello che sarà lo sviluppo della vicenda sportivo-giudiziaria in cui è coinvolta la Juventus, oltre a qualche altra squadra emersa nelle ultime indagini. Per un campionato giunto ai titoli di coda, resta da chiarire quali saranno le squadre che riusciranno ad aggiudicarsi il diritto a disputare la prossima Champions L., e la bagarre si è fatta seria, con una Lazio ora in posizione predominante con quasi già in mano il ticket d’ingresso, seguita da ben 4 squadre nello spazio di 4 punti. E con a portata di mano l’opportunità di staccare ancora qualche punto su Atalanta, Milan, Inter e anche Juventus (che spera in un malloppo reso di 15 punti).
Parte la vigilia di Pasqua con Udinese-Monza, e i brianzoli ben lontani parenti di quelli titubanti dell’esordio, mettono i brividi alla squadra bianconera fino al 90′, finendo però per assomigliare nel risultato a quell’Inter ripresa per la coda da Candreva a Salerno.
Partita vibrante sbloccata al 18′ minuto da Lovric, lanciato in contropiede da Walace nel freddo a battere Di Gregorio in uscita. Il Monza impiega 25 minuti a destarsi dal torpore e iniziare a giocare, colpito più volte dai tiri di Lovric neutralizzati da Di Gregorio. La squadra brianzola però si scuote, guidata da Paladino, ed inizia a costruire gioco chiudendo il primo tempo in crescendo. Le buone cose nel finale che si concretizzano ad inizio ripresa. La prima accelerazione di Carlos Augusto porta al cross perfetto per la girata in area di Colpani, che riacciuffa il pari. Il Monza continua a spingere, e l’Udinese sbanda. Al 56′ il raddoppio brianzolo, con il primo gol in Serie A di Rovella su assist perfetto di Sensi. Sembra fatta per il Monza, assoluto padrone del campo, ma appena dentro il 90′ l’episodio che cambia di nuovo volto alla partita. Su un campanile in area, Petagna spinge leggermente Nestorovski che crolla a terra accentuando il contatto. L’arbitro Massimi non ha dubbi (noi si) ed indica subito il dischetto. Inutili le proteste del Monza e glaciale Beto dal dischetto con il tiro che spiazza Di Gregorio, e certifica il 2-2 finale.
La Fiorentina, con l’1-1 contro lo Spezia al Franchi fallisce l’occasione di centrare la decima vittoria di fila stagionale in tutte le competizioni, impresa mai riuscita nella storia del club. In vantaggio al 25′ grazie su autogol di Wisniewski, la squadra di Italiano subisce la reazione dei liguri che pareggiano al 32′ grazie al solito Nzola, bravo ad approfittare di una dormita di Igor e Terracciano. Nella ripresa succede di tutto: la Fiorentina sfiora ripetutamente il vantaggio con Biraghi, Brekalo e Jovic, ma la palla gol più clamorosa la fallisce lo Spezia in contropiede, con Shomurodov che spreca a tu per tu con Terracciano. Il punto serve soprattutto alla formazione ligure che sale momentaneamente a +7 sul Verona terz’ultimo.
Di botto, la Roma balza dal quinto al terzo posto, scavalcando Inter e Milan in zona Champions. Dopo oltre due mesi Mourinho torna a vincere (1-0) in trasferta, e si compiace di farlo all’Olimpico-Grande Torino contro i granata di Juric. Decisivo un rigore di Dybala dopo 8′ di gioco, assegnato per un braccio largo in area di Schuurs su conclusione da fuori di Zalewski. Dopodiché, partita estremamente tattica, ruvida e con poche emozioni. Ma tanto basta alla Lupa, per trascorrere la Pasqua nella zona riservata all’Europa che conta a 53 punti.
Partita pazza al Bentegodi! Nei 10 minuti finali l’Hellas Verona ribalta il Sassuolo 2-1 grazie ai gol di Ceccherini e di Gaich al 95′ e rimane in corsa per la salvezza, salendo a -4 dallo Spezia quartultimo. Per i neroverdi, a segno con Harroui su assist del solito Berardi, è il primo ko in sei gare.
Fattore Bologna nella lotta Champions. Dopo aver battuto l’Inter e pareggiato con la Lazio, e prima di affrontare il Milan alla prossima giornata, la formazione di Thiago Motta vince a Bergamo e ferma la corsa dell’Atalanta, che non sfrutta i pareggi di Inter e Milan. Gli emiliani passano al Gewiss Stadium grazie al gol di Sansone al 49’ e di Orsolini all’86’. Una prova brillante, l’ennesima, da parte del Bologna: ormai non è più una sorpresa. I ragazzi di Motta tengono bene il campo, soffrono il giusto. Hojlund il più pericoloso, ma grande prova di Lucumi e Soumaoro su di lui, e dopo il vantaggio archiviano la pratica. La Dea resta a -3 dall’Inter, il Bologna inizia a sognare: è a -5 proprio dall’Atalanta.
Incredibile vittoria della Cremonese a Marassi nello scontro salvezza contro la Sampdoria. Gli ospiti vincono in rimonta 3-2 e provano a dare una scossa alla loro stagione, sorpassando gli avversari in classifica e riaccendendo le speranze per la salvezza. Seconda vittoria stagionale per i lombardi, la prima in trasferta, arrivata in modo rocambolesco. Sì perché gli ospiti si ritrovano sotto 2-1 a meno di dieci minuti dalla fine, senza forza e idee per andare alla caccia del pareggio. Il 2-2 però arriva grazie alla deviazione di Lochoshvili su cross di Dessers e nel finale il miracolo si compie con il gran tiro di Sernicola che finisce nel sette. 3-2 quindi il finale, con gli ospiti che salgono a 16 punti in classifica a -10 dallo Spezia. Tanti, forse, troppi, ma questo successo ridà entusiasmo a tutto l’ambiente. Sconfitta per la Samp durissima invece da digerire, KO che praticamente significa Serie B.
Chiude la giornata il big match Lazio-Juventus, con posta in palio (teorica per le note vicende giudiziarie) la corsa al secondo posto in classifica. Partita avvincente e dai toni agonistici sopra la media, conclusa con la vittoria (2-1) sofferta nel finale, ma meritata, dei biancocelesti di Sarri che consolidano il secondo posto, e allontanano le milanesi oltre alla stessa Juventus. Di certo, però, la sconfitta che la Lazio infligge alla Juventus è un colpo di quelli che fanno svoltare la stagione. Un colpo Champions, a prescindere che l’avversaria di stasera sia settima oppure seconda nella classifica reale, non quella virtuale. Quella reale dice che dietro all’imprendibile Napoli c’è sempre più la Lazio, all’ennesima notte magica grazie ai guizzi di Milinkovic-Savic nel finale del primo tempo e di Zaccagni nella ripresa. Gol contestatissimo il primo, per una spinta ai danni di Alex Sandro spinta che poi, rivedendola, pare più un contatto ma senza movimenti che evidenziano una spinta. E splendido il secondo, confezionato da un superbo colpo di tacco di Luis Alberto. In mezzo il momentaneo, quanto inutile, 1-1 di Rabiot in mischia. L’ex Sarri esulta, mentre Allegri, influenzato (in panchina il secondo Landucci) si morde le mani: l’avvicinamento al quarto posto della classifica reale è mancato.
E ora, tutti a pranzo pasquale e arrivederci alla prossima che partirà il 14 Aprile con 2 anticipi: Cremonese-Empoli (18,30) e Spezia-Lazio (20,45).