In occasione della Milano Design Week, nell’ambito del Fuorisalone, la milanese Francesca NINI Carbonini presenta l’installazione Kafka 9.0 in the box presso il chiostro di via Santa Marta 14 – nel distretto 5 VIE.
Da un lato uno dei 10 dipinti della serie Kafka 9.0, opere di grandi dimensioni presentate da NINI al Burning Man nel 2017, il festival artistico che si svolge nel deserto del Nevada; il quadro era stato poi “vandalizzato” – cifra stilistica di NINI – durante una live performance della pittrice in Triennale Milano nel 2019. Dall’altro Kafka 9.0 in the box, una struttura composta da statue di diverse dimensioni legate tra loro da un “fil rouge”, corde rosse che creano un collegamento trasversale e concreto.
Con Kafka 9.0 in the box il protagonista di Kafka 9.0 esce dalla tela e diventa statua, le pennellate dell’artista divengono tangibili. E da installazione l’opera si trasforma in elemento sensoriale traducendo l’esperienza di NINI al Burning Man in materia: le statue in edizione limitata sono infatti disponibili per l’acquisto e parte del ricavato sarà devoluto alla Fondazione Don Gnocchi, ente non profit impegnato da oltre 70 anni nell’accoglienza di bambini e ragazzi con ogni forma di disabilità, nella cura e riabilitazione di pazienti di ogni età con gravi patologie degenerative e nell’assistenza di anziani non autosufficienti e malati oncologici in fase terminale.
Per l’occasione saranno in vendita anche 20 statue “vandalizzate”. Con questo termine si intende il processo dell’artista di aggiungere colore, esaltare e illuminare, o celare e rendere più intensi alcuni aspetti dell’opera, rapidi tratti di colore che corrispondono alla quarta dimensione del codice artistico di NINI. Simbolicamente la “vandalizzazione” rappresenta il raggiungimento del proprio istinto, “e quando immagine e istinto combaciano si raggiunge la vera libertà”.
Kafka 9.0 è un racconto ciclico, una metamorfosi circolare che trasforma l’uomo in volatile e il volatile a sua volta in uomo. Da una forma all’altra emerge la consapevolezza, proprio come il protagonista della celebre opera kafkiana raggiunge la presa di coscienza solo dopo essere diventato animale. Per il soggetto di NINI questa catarsi è continua ed evolutiva: la metamorfosi è qui un viaggio positivo e di conquista, una ricerca della verità che diviene interpretazione complessiva. Il copricapo indossato dall’uomo delle statue vuole essere il segno distintivo del rituale di rinascita, il simbolo dell’aver trovato sé stessi.
Durante il Fuorisalone, Francesca NINI sarà presente in via Santa Marta 14 per raccontare la sua arte.
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