Buona domenica ai lettori, siamo ormai nell’ultimo quarto di campionato, e qualche residuo di suspence riguarda più che altro la zona retrocessione, non lo scudetto che è saldamente nelle mani, anzi nei piedi degli uomini di Spalletti.
Dietro di loro, squadre e allenatori che hanno problemi di gestione delle risorse, in vista di impegni nelle competizioni europee, alle quali cercano di presentare formazioni al massimo della condizione psicofisica. E’ stato il caso del Milan, che nell’anticipo di ieri ha schierato una formazione abbondantemente ritagliata dalle cosiddette “seconde linee”.
Un Milan diverso per dieci undicesimi rispetto alla squadra che si era vista mercoledì in Champions contro il Napoli, pareggia 1-1 a Bologna nel match di apertura del. Avvio di partita da incubo, con Sansone che porta in vantaggio gli emiliani dopo 34 secondi, i rossoneri reagiscono e pareggiano al 40′ con un diretto sinistro di Pobega. Nella ripresa Pioli inserisce Diaz e Leao per l’assalto finale, ma la vittoria rimane nelle intenzioni. Proteste vibranti dei giocatori del Milan dopo il fischio finale di Massa per un rigore non concesso al 90′, per un tocco di mano in area di Lucumì. Anche nella prima frazione aveva destato forti perplessità la mancata assegnazione di un penalty da parte del direttore di gara per un contatto in piena area tra Soumaoro e Rebic. Per il Milan si tratta del secondo pari di fila dopo lo 0-0 casalingo con l’Empoli, per i rossoblù di Thiago Motta è invece il quinto risultato utile di fila.
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Anche il Napoli però non sfugge alla regola del turn over, e in campo stenta non poco ad aver ragione di un Verona solido e attento, tanto che al fischio finale (94′) sono gli ospiti ad aver più ragioni per essere soddisfatti per un risultato (0-0) non proprio probabile nei pronostici alla vigilia. Nessuna rete quindi per gli azzurri, solo una gran traversa di Osimhen, che é rientrato nell’ultimo quarto d’ora, recuperato in vista della sfida al Milan di Champions. Un buon punto per i veneti, che si sono difesi bene e hanno concesso poco, gli azzurri hanno vinto solo una delle ultime quattro gare di campionato.
Ultimo dei 3 anticipi, a S.Siro tra l’Inter e il Monza, con i nerazzurri che cercano “vendetta” per la vittoria sfumata in extremis nella gara di andata, quando un gol di Acerbi che portava la squadra sul 3-1 venne annullato inspiegabilmente, con l’arbitro che fischiava un fallo senza lasciar terminare l’azione, poi risultata regolare. E anche in questo secondo round il Monza riesce a rendere difficile, anzi impossibile all’Inter raggiungere il risultato positivo, al termine di una partita con le solite abbuffate di gol mangiati dagli attaccanti nerazzurri. Incursioni per la verità stoppate clamorosamente da un miracoloso De Gregorio che, almeno in un paio di occasioni, ha letteralmente messo la saracinesca alla porta brianzola. Dall’altra parte, il Monza non sta a guardare, anzi in più occasioni sfrutta le ripartenze grazie allo sbilanciamento dell’Inter che attacca con baricentro alto, mettendo in apprensione la difesa nerazzurra che sventa comunque senza eccessivi affanni fino al 78′, quando si fa sorprendere: calcio d’angolo battuto sulla sinistra a uscire di Ciurria, Dumfries e Bastoni dormono al centro dell’area e il difensore Caldirola, di Desio, cresciuto proprio nell’Inter, schiaccia potentissimo di testa in fondo al sacco. Pallone imprendibile, squadra e tifosi di casa increduli e costernati…
Che dire, l’Inter sta battendo i suoi stessi record, datati a memoria tutt’altro che giovane. Non si ricorda infatti un’altra occasione in cui la squadra, su altri fronti, sta avvicinandosi ad una semifinale di Champions L. perdendo 3 partite consecutive a S.Siro senza segnare neppure un gol all’avversario! Stagione che ha davvero dell’incredibile quella degli uomini di Inzaghi, con potenzialità che emergono nella più prestigiosa delle competizioni europee per poi lasciare il posto a delusioni in serie in campionato. Se pazza Inter dev’essere, a questo punto lo sia fino alla fine e concluda la sua annata con due risultati agli antipodi: fuori dalle qualificazioni Champions della prossima stagione, rientrerebbe come detentrice nella più paradossale delle sue esibizioni. Fantacalcio, fino a prova contraria, ma allo stato attuale vediamo in realtà una panchina che sobbalza vistosamente, ormai prossima a disarcionare il titolare…
A domani quindi per i commenti delle restanti partite della domenica, con inizio alle 12,30 tra Lecce e Sampdoria. Seguiranno Torino-Salernitana alle 15, Sassuolo-Juventus alle 18 e Roma-Udinese alle 20,45.
Buona domenica e arrivederci ai lettori.
