Buongiorno e buon “ponte” a tutti.
Campionato che si avvicina a grandi passi al traguardo, col Napoli sempre e comunque saldamente al comando della classifica, specie dopo aver acciuffato una vittoria last minute proprio in casa bianconera.
Dietro, divampa la lotta per le qualificazioni in zona Champions ed Europa L., più incerta dopo la caduta di ieri della Lazio ad opera del Torino, che ultimamente pare voler vestire l’abito da “bestia nera” per i biancazzurri di Sarri. Altre 3 big ieri in campo per la zona alta, incluso il Napoli che sfidava al Maradona proprio quella Juventus che, grazie alla restituzione dei 15 punti, si era piazzata provvisoriamente in terza posizione solitaria prima del match della Roma. Le altre se la vedono con avversari sulla carta meno impegnativi, il Milan che passa a S.Siro contro il Lecce e l’Inter che sbanca Empoli all’ora di pranzo, sorpassando temporaneamente proprio i cugini in attesa del loro risultato.
Partiamo dai primi a scendere in campo, Empoli e Inter, partita che i nerazzurri approcciano con decisione, facendo subito intendere di non aver alcuna intenzione di allungare la serie negativa, già fin troppo insistita. Nonostante lo schieramento di “seconde linee” (in panchina inizialmente Barella, Lautaro, Dumfries, Darmian, Dimarco, Dzeko) l’Inter assume presto il comando del gioco anche se con qualche sbavatura e conseguente rischio, come al 14′ quando Cambiaghi scatta in profondità e arriva solo da vanti ad Handanovic, che però non si fa sorprendere e lo anticipa. Poco dopo, ci prova anche Baldanzi, ma Handanovic è ancora attento e blocca. Inter pericolosa al 39′ con Correa, che su lancio di Bellanova spedisce di poco sul fondo. Intervallo in parità, ma ad inizio ripresa l’Inter cambia decisamente marcia e ritrova Lukaku, che la sblocca al 48′: in combinazione stretta con Calhanoglu e Brozovic, il belga lascia partire un destro rasoterra dal limite che si insacca nell’angolino. Perisan non ci arriva, nerazzurri in vantaggio.
Altre due grosse occasioni per l’Inter prima del raddoppio, con una bordata di Calhanoglu che Perisan devia in tuffo, e un minuto dopo traversa di DeVrij su cross di Gagliardini, ma il gol doppietta di Lukaku è rinviato di poco. Al 76′ il belga prende palla sulla sinistra, avanza e lascia partire un sinistro terrificante in diagonale che si insacca sul palo più lontano. Non contento, il ritrovato BigRom riaccende la “LuLa” al minuto 88 servendo Lautaro, Ismajli buca completamente l’intervento e l’argentino trafigge Perisan con un diagonale di sinistro. Partita chiusa sul 3-0, Inter che spezza l’incantesimo negativo e torna in corsa per la Champions futura.
L’Udinese ci mette meno di 45′ per archiviare la pratica Cremonese. Alla Dacia Arena batte 3-0 i grigiorossi nel match delle 15. I friulani mettono alle corde gli avversari sin dai primi secondi, trovando tutte le marcature già nel primo tempo. L’Udinese passa in vantaggio al primo tiro in porta, una perla di Samardzic che, dal limite dell’area, indovina un colpo da biliardo d’esterno sinistro nell’angolino basso. La Cremonese tenta di reagire, ma i padroni di casa attaccano e addirittura dilagano entro il 45′: prima Perez segna di testa sempre su assist di Samardzic, poi Success trova il primo gol in Serie A dopo una bella galoppata in contropiede.
Vittoria che per l’Udinese significa anche salire nella parte sinistra della graduatoria, in conseguenza della inattesa sconfitta della Fiorentina a Monza. Disastro invece per Ballardini, che torna sulla terra e butta via il penultimo treno salvezza. L’ultimo sarà la settimana prossima contro il Verona: senza i tre punti sarà retrocessione, anche se non ancora matematica.
Due squadre belle e in salute, senza particolari ansie di classifica, danno vita a una partita spettacolare e ricca di emozioni. Il Monza batte 3-2 la Fiorentina, in rimonta, dopo un avvio straordinario della viola, ancora galvanizzata dalla semifinale di Conference L. appena conquistata. Aprono Kouamé (che esulta come Lukaku) e Saponara, la formazione di Italiano sembra su una nuvola ma un lampo di Caprari, che porta all’autogol sfortunato di Biraghi, riapre il match. Dany Mota pareggia prima dell’intervallo addirittura su assist di Di Gregorio, Pessina rimonta nel recupero del primo tempo ma la rete viene annullata per fallo di mano. Poco male: il capitano si rifà nella ripresa, al 59′, trasformando il penalty. Per Palladino altra vittoria prestigiosa dopo quella prestigiosa della settimana scorsa contro l’Inter.
Alle 18 di scena il Milan a S.Siro contro il Lecce. Un primo tempo con i rossoneri che premono ma sembrano meno incisivi che in altre occasioni, e con il Lecce che trova anche un paio di occasioni per mettere in apprensione Pioli e il pubblico milanista, come al 19′ quando Banda sfrutta in area un liscio di Krunic e, da pochi passi, incorna in pieno sul palo il pallone che poteva portare in vantaggio i pugliesi. Pochi minuti prima di questo episodio, il Milan aveva avuto la possibilità di un calcio di rigore per un contatto sul lato corto dell’area tra Baschirotto e Theo Hernandez, il difensore sembra però toccare prima il pallone e l’arbitro torna sui suoi passi, negando il rigore dopo consulto VAR. Nel finale del primo tempo sale però alla ribalta il solito Leao, che su cross dalla sinistra di Tonali schiaccia in rete dopo uno stacco notevole. La ripresa inizia sulla falsariga del primo tempo, Milan con predominio territoriale e Lecce che cerca di pungere quando ne ha l’opportunità, non molte per la verità quelle concesse dal Milan. Leao ci riprova, andando vicino al 2-0 al 73′: vince il rimpallo con Baschirotto e si presenta davanti a Falcone, prova un pallonetto ma palla che termina alta. Due minuti più tardi però non perdona, sgroppata delle sue dalla mediana all’area di rigore, nessuno gli chiude la conclusione e lui trova l’angolo perfetto con il mancino. Milan che ristabilisce quindi le distanze tornando a +2 sull’Inter, e affiancando temporaneamente la Roma a 59 punti.
Vittoria determinante, per la classifica e il prestigio, per dimenticare l’eliminazione dalla Champions L.
Il Napoli vive la propria notte magica e viola per 1-0 il campo e le velleità della Juventus, volando verso uno scudetto per il quale manca ormai solo la matematica. Decide un gol al terzo minuto di recupero di recupero di Raspadori: Elmas crossa, sul secondo palo l’ex Sassuolo si coordina magnificamente e con un sinistro volante supera la resistenza di Szczesny. È un guizzo che spezza in maniera roboante l’equilibrio di una contesa intensa, agonisticamente di livello, con poche palle gol nel primo tempo e piena di brividi nel secondo: un palo esterno di Osimhen, un gol annullato a Di Maria (fallo di Milik a inizio azione, VAR decisivo), un altro gol annullato a Vlahovic (palla oltre la linea di fondo prima del cross di Chiesa). Il Napoli vola a +17 sulla Lazio e si prepara a prendere lo champagne dal frigo. La Juve, invece, rimedia il secondo ko di fila in campionato: l’operazione sorpasso al secondo posto della Lazio è rinviata.
E’ tutto per la domenica, e la giornata si chiuderà stasera con l’ultimo incontro, un Roma-Atalanta (20,45) che potrebbe dire qualcosa di importante in merito alla lotta per le qualificazioni europee.
Ora una settimana senza intermezzi prima delle sfide di Coppa Italia, al via la giornata 32 con due anticipi venerdì 28 Aprile: Lecce-Udinese alle 18,30 e Spezia-Monza alle 20,45.
Buon 25 Aprile ai lettori e arrivederci!