Nei primi tre mesi del 2023 i richiedenti di reddito e pensione di cittadinanza sono stati quasi 300 mila, -25% rispetto all’analogo periodo del 2022. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Inps. Da gennaio a marzo 2023 i nuclei beneficiari di almeno una mensilità sono stati 1,2 milioni e 2,6 milioni le persone. Tra gennaio e marzo 2023 è stato revocato il beneficio a circa 27mila nuclei: sono stati 73mila nel 2022, 107mila nell’anno 2021 e 25mila nel 2020. I motivi per cui è possibile che il beneficio venga revocato sono molteplici. La motivazione più frequente è l’accertamento della “mancanza del requisito di residenza/cittadinanza”. I nuclei decaduti dal diritto nei primi tre mesi del 2023 sono stati 111mila: nel 2022 sono stati 314mila, 343mila nell’anno 2021 e 256 mila nel 2020. La causa più frequente è legata alla variazione dell’Isee, che supera la soglia prevista, causa che manifesta il suo effetto principalmente a febbraio, in occasione della presentazione della nuova Dsu Tra i motivi di decadenza rilevano anche i casi di variazione della composizione del nucleo familiare. Nel mese di marzo 2023 i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza sono 902 mila (90%) mentre i nuclei beneficiari di Pensione di Cittadinanza sono 103 mila (10%), per un totale di un milione di nuclei. Tale composizione varia in virtù della zona geografica: i nuclei percettori di RdC, rispetto ai nuclei percettori di PdC, hanno un peso minore nelle regioni del Nord, e maggiore al Centro e soprattutto nel Sud e Isole. A fronte di circa un milione di nuclei percettori sono state coinvolte 2,15 milioni di persone, così ripartite: 1,55 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 338 mila nelle regioni del Nord e 267 mila in quelle del Centro. “I dati dell’Inps che attestano la riduzione di domande di reddito di cittadinanza sono la prima conseguenza del miglioramento dei tassi d’occupazione a cui assistiamo ormai da qualche mese. Ed è la dimostrazione che il lavoro è la migliore politica di inclusione sociale. Una direzione su cui continuare a investire energie e risorse”. Così il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, sui dati Inps che registrano un calo del 25% delle richieste di reddito e pensione di cittadinanza nel primo trimestre 2023 rispetto all’analogo periodo del 2022 e una riduzione del 16% dei nuclei percettori di almeno una mensilità tra gennaio e marzo di quest’anno.
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