Dopo la demolizione della Palazzina Liberty un’altra villa storica a rischio abbattimento

Milano

E’ probabile che dopo l’irrazionale demolizione della palazzina Liberty di Crema, ci sia un’altra palazzina Liberty in pericolo e destinata al macero.

Si tratta di una villetta del 1914 in via Comelico 7, a due passi da piazzale Libia. I residenti sono contrari e vogliono provare a salvarla senza avere rimpianti, rivendicandone storicità e bellezza, quasi a volerla eleggere tra i simboli del quartiere. Legami consolidati nel tempo anche con quel un glicine, ora sfiorito, da sempre protagonista di ricordi,  prolungati sguardi e foto di rito. Perché la demolizione?

Riferisce il Corriere “Sorgerà, se trafitta dal martello demolitore, «un nuovo palazzo di sei piani», riferisce un vicino preoccupato per l’aumento volumetrico che oscurerà il suo affaccio. Quindi nuovi appartamenti da piazzare sul mercato, proprio come in via Crema, dove però non alloggiò mai il figlio del generale Badoglio (argomentazione usata dagli «orfani» per alzare i toni della protesta, parlando di «scempio»). La prima mossa dei «contestatori» di via Comelico e dintorni è stato un esposto al Comune, nel dicembre 2021, per bloccare i lavori, con la commissione per il Paesaggio che sembrava avere accolto l’istanza esprimendo parere contrario all’intervento. Poi la sorpresa: la proprietà, la Real Estate Milano srl, presenta una nuova pratica edilizia che viene ammessa, a novembre 2022.”

Ovviamente i residenti non intendono cedere e hanno lanciato una petizione online (già raccolte quasi 1.500 firme) all’attenzione di sindaco, commissione Paesaggio, Fai e Municipio 4, «per salvare una testimonianza storica, quindi le vestigia dell’edilizia milanese dei primi decenni del Novecento, che costituiscono la peculiarità architettonica dell’intera zona di piazzale Libia e vie limitrofe». Chi passa di lì difficilmente rimane indifferente, rapito dal porticato elegante, il balconcino, la loggia, «dalle forme graziose e ben inserite nel contesto». Da qui la mozione popolare, una mozione degli affetti.”

Quello che meraviglia è la faciloneria dell’attuale Giunta, la mancanza di sensibilità per l’arte.

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