Nuova segretaria del PD, nuovo corso di una sinistra più “radicale”, nuovi comportamenti innovativi, à la page, come si suol dire. E la farsa ha inizio nel teatro italiano che forse aspettava un Godot diverso, ma la scena è memorabile: Schlein sta là nelle piazze con il sol dell’avvenir, pardon, con la speranza in viso per dire “Sono qui”, con il look impeccabile di un’esperta dell’immagine ed è ciò che conta. Il popolo…quale popolo? Io amo la borghesia metropolitana, il linguaggio tranchant ad effetto e chi vuol capire capisca perché il disco che ho imparato ripete gli slogan di battaglia del partito: ius soli, diritti Lgbt ecc.
E giustamente non vesto per far visita ai Centri sociali o a Mirafiori, ma ad esempio alla serata promossa da Baglioni, riunione più nelle mie corde. E sto aspettando che la compagna Chiara (Ferragni) abbia ultimato la sua casa a City Life con quella scala a chiocciola da sogno che porta al terrazzo con panorama su tutta Milano. Tra “compagne” prima o poi si fa amicizia per quell’idem sentire di appartenere a un grande partito.
L’armocromista era necessaria, spiega a Vogue, perché una consulente d’immagine aiuta ad avere il look perfetto scegliendo il pantalone perfetto in base alla “stagione”.
Adesso, viene da dire, occorre una consulente di contenuti, soprattutto sui gravi problemi attuali.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano